Calmy-Rey: sguardo alla successione
(Keystone-ATS) Non ha ancora restituito la chiave del suo ufficio, ma è già stata consegnata alla storia: nelle loro reazioni all’annuncio delle dimissioni di Micheline Calmy-Rey per la fine dell’anno i partiti si occupano poco del suo operato, puntando direttamente l’attenzione sulla futura composizione del Consiglio federale.
Per il presidente UDC Toni Brunner l’uscita di scena della presidente della Confederazione offre l’opportunità di tornare a un vero governo di concordanza. Se il PS riconoscerà che l’UDC ha diritto al secondo seggio per i socialisti non vi saranno problemi, ma se il partito di Christian Levrat sosterrà l’uscente Eveline Widmer-Schlumpf (PBD) la poltrona lasciata libera dall’attuale ministra degli esteri sarà a rischio, ha ammonito Brunner. Il consigliere nazionale sangallese non ha voluto comunque esprimersi sulla tattica che il suo partito seguirà al momento del rinnovo del governo, il 14 dicembre. Brunner ha inoltre identificato nel PS la forza trainante degli “intrighi” che hanno portato alla sostituzione di Christoph Blocher con Widmer-Schlumpf: “di fatto i socialisti hanno tre seggi”, ha detto.
Anche la capogruppo PLR Gabi Huber ha parlato di una chance per ristabilire la concordanza, sottolineando che il suo partito si aspetta che tutti rispettino questa regola, anche il PS. Le tre formazioni maggiori hanno diritto a due esponenti nell’esecutivo e la quarta a una poltrona, ricorda la consigliera nazionale urana. Prima di avanzare previsioni riguardo al 14 dicembre occorre però attendere i risultati delle elezioni del parlamento, ha puntualizzato Huber.
Per bocca del presidente Christophe Darbellay il PPD ha da parte sua riconosciuto il diritto del PS ad avere due seggi in Consiglio federale. Per quanto riguarda il futuro di Widmer-Schlumpf in governo, il consigliere nazionale vallesano ha detto che il suo partito non ha ancora ricevuto segnali da PLR e PS: a livello personale è però intenzionato a rieleggere la ministra delle finanze uscente, considerandola una consigliera federale competente. Darbellay ha aggiunto di aspettarsi stabilità nel rinnovo completo dell’esecutivo.
Stabilità e continuità: proprio di questo ha bisogno il paese al momento attuale, ha fatto eco il presidente PBD Hans Grunder. È vero – ha ammesso – che in base alla pura aritmetica il Partito borghese democratico non ha diritto a un mandato nell’esecutivo, ma Eveline Widmer-Schlumpf deve comunque essere rieletta: secondo il consigliere nazionale bernese non ha infatti senso rafforzare nell’esecutivo un partito come l’UDC che fa soprattutto opposizione. Grunder ha invitato anche il PS a non accettare un accordo “da mercato delle vacche” con i democentristi, per salvare il loro secondo mandato. Widmer-Schlumpf è stata eletta anche dai socialisti e non vi è alcun motivo obiettivo per non riconfermarla.
Per i socialisti nessun pericolo, perlomeno immediato, sul fronte dei “cugini” ecologisti: sebbene i Verdi vogliano finalmente entrare in Consiglio federale, non vi è “assolutamente alcun piano” volto a contestare un seggio PS, ha affermato il presidente Ueli Leuenberger. Nel contempo vengono però anche presentate chiare richieste: la formazione di Levrat dovrà aiutare a trovare in parlamento le maggioranza necessaria per eleggere un ecologista nell’esecutivo, ha spiegato il consigliere nazionale ginevrino. A livello politico i Verdi si aspettano inoltre una migliore collaborazione, in particolare nel campo dell’energia e dei provvedimenti per superare l’attuale crisi economica. Leuenberger sottolinea anche che nel partito si fa sempre più strada un certo malumore nei confronti del PS. “I Verdi non sono più disposti ad agire gratuitamente”, ha puntualizzato il presidente. Lo stesso vale anche per il PBD, aggiunge Leuenberger.