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Un festival segnato dalla vicenda Polanski

La 5. edizione del Festival del Film di Zurigo si è chiusa sabato sera nel bel mezzo della polemica scatenata dall'arresto del regista Roman Polanski. Il premio nella categoria internazionale è andato al film Wolfy del regista russo Vasili Sigarev.

Nella categoria documentari internazionali è stata premiata la coproduzione germano-elvetica The Sound After The Storm di Patrik Soergel, Ryan Fenson-Hood e Sven O. Hill.

Fra i film in lingua tedesca la giuria ha scelto 66/67 – Fairplay war gestern di Carsten Ludwig e Jan-Christoph Glaser. Waffenstillstand, di Lancelot von Naso, ha invece ottenuto il premio del pubblico.

Il Critic’s Choice Award, attribuito quest’anno per la prima volta, è andato al dramma Applause, una produzione danese diretta da Martin Pieter Zandvliets. Tra i nuovi talenti è stato premiata Amreeka, una coproduzione tra Kuwait, Canada e Stati Uniti che narra una storia d’immigrazione.

Alla rassegna di Zurigo – seguita da 37’000 spettatori, 1’000 in più dell’anno scorso – sono pure stati ricompensati gli attori americani Morgan Freeman e Michael Keaton.

Roman Polanski, invitato d’onore della manifestazione, avrebbe dovuto ricevere un premio alla carriera, ma è stato arrestato la scorsa settimana al suo arrivo in Svizzera su mandato di cattura internazionale emesso dagli Stati Uniti. Il regista franco-polacco, ora detenuto in vista dell’estradizione, è accusato dello stupro di una 13enne commesso negli Usa oltre 30 anni fa.

La ministra di giustizia e polizia Eveline Widmer-Schlumpf difende il modo di precedere del suo dipartimento. Non c’erano alternative, ha affermato la consigliera federale alla Sonntagszeitung.

«Dal mio punto di vista» un avvertimento «sarebbe stato da considerare un favoreggiamento, rispettivamente una violazione del segreto d’ufficio», ha spiegato Widmer-Schlumpf, secondo cui il procedimento si è svolto in maniera corretta.

La ministra respinge pure il rimprovero secondo cui le autorità di giutizia avrebbero potuto attivarsi anche in precedenza, visto che Polanski possiede uno chalet a Gstaad (Berna) e vi trascorre regolarmente le vacanze. «Il Dipartimento di giustizia ha sempre saputo dei suoi soggiorni solo a posteriori».

swissinfo.ch e agenzie

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