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Una svizzera al timone della Biennale di Venezia

Bice Curiger e il presidente della Biennale Paolo Baratta durante la conferenza stampa di Zurigo. Keystone

La 54a Biennale d'arte di Venezia, che sarà diretta dalla svizzera Bice Curiger, intende valorizzare e mettere in luce l'arte in un mondo artistico contemporaneo globalizzato. Facendo l'occhiolino a Tintoretto.

Considerata una delle maggiori esposizioni d’arte, la Biennale vuole puntare i riflettori sull’importanza degli sviluppi dell’arte contemporanea nel contesto della globalizzazione. ILLUMInazioni – ILLUMInations è il titolo dell’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia del 2011 presentata questa settimana al Kunsthaus di Zurigo.

La mostra curata da Bice Curiger presenterà 82 artisti provenienti da tutto il mondo, tra cui 32 giovani nati dopo il 1975 e 30 donne. L’80% delle opere sono nuove e vengono realizzate proprio per l’occasione. Oltre alla mostra ci saranno le consuete partecipazioni nazionali. Quest’anno la città sulla laguna ne accoglierà 88, un record dopo le 77 dell’ultima edizione. Presenti per la prima volta Andorra, Arabia Saudita, Bahrain, Bangladesh e Haiti.

Direttrice svizzera

La zurighese Bice Curiger è ben nota nella scena artistica svizzera. Storica d’arte, critica e curatrice indipendente presso il Kunsthaus di Zurigo dal 1993, ha inoltre co-fondato la rivista Parkett che si è imposta come una delle più autorevoli e innovative al mondo in materia di arte contemporanea.

«È dal 1980 che visito la Biennale: per me è la più bella. È un posto dove ogni due anni è presente una panoramica dell’arte che conta. È un grande onore e mi fa molto piacere lavorare alla Biennale che è un evento di particolare interesse» afferma Bice Curiger.

5 domande

Quale tocco personale, la curatrice ha deciso di inviare 5 domande a tutti gli artisti che partecipano sia alla mostra sia alle esposizioni nazionali. «Ho voluto fare un gesto che permetta agli artisti della mia mostra e a quelli dei padiglioni di avvicinarsi. Si tratta inoltre di domande importanti: le risposte offrono infatti una panoramica sulle identità di oggi di questi artisti che sono anche un po’ migranti», spiega Curiger a swissinfo.ch.

Le domande sono: La comunità dell’arte è una nazione? Quante nazioni senti dentro di te? Dove ti senti a casa? Quale sarà la lingua del futuro? Se l’arte fosse una nazione, cosa ci sarebbe scritto nella sua Costituzione? Le risposte degli artisti saranno visibili durante la Biennale e verranno inoltre raccolte in un catalogo a parte.

Un’altra novità sono i cosiddetti  parapadiglioni. Per stimolare gli scambi e l’ispirazione reciproca, Curiger ha chiesto a 4 artisti (Monika Sosnowska, Franz West, Song Dong e Oscar Tuazon) di ideare dei padiglioni in cui saranno poi esposte le opere di altri artisti.

«Quello che trovo interessante nel mondo dell’arte attuale, è l’esistenza di gruppi di artisti, di grandi o piccole dimensioni, che lavorano assieme. Si tratta di tante ‘United nations’», ha riassunto la curatrice durante la conferenza.

Un titolo illuminante

Bice Curiger ha illustrato le motivazioni che l’hanno spinta a scegliere il titolo ILLUMInazioni. Le parole chiave sono luce, nazioni, illuminazione. «Venezia è luce», spiega Curiger, «ma si tratta anche di presentare un’arte attuale composta da gesti pensati per la collettività, la comunità».

Il termine nazione può essere connotato negativamente e forse rispecchia un’idea quasi anacronistica. Ma per Bice Curiger è il momento giusto per la Biennale di appropriarsi di questo termine: «’Nazione’ è una parola carica e appiccicosa. Ma proprio l’arte permette di affrontare questa parola. Sarà possibile fare esperienze ‘illuminanti’ attraverso epifanie interculturali e intercomunicative».

Altro tocco personale di Curiger: la scelta di esporre tre tavole del pittore veneziano Jacopo Tintoretto (1518-1594) negli spazi della mostra. «Tutte le biennali celebrano l’arte di oggi. A Venezia la storia è presente oltremisura ed è senza dubbio molto interessante potersi ispirare dell’arte del passato. Integrando queste tre tavole nella mostra, cerco di illuminare e di sfidare il pubblico nello stesso tempo. Tintoretto è un artista tutt’ora attuale con la sua luce estatica e febbrile».

ILLUMInazioni come luce dell’arte o sull’arte, illuminazioni come nazioni. Illuminazioni come idee illuministiche. Insomma: luce su Venezia! «La mia persona non è così importante. Ci si dovrà ricordare di una splendida Biennale!», conclude Curiger.

La 54a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia sarà inaugurata il 3 giugno e aperta al pubblico dal 4 giugno al 27 novembre 2011.

Saranno presenti 82 artisti tra cui 32 giovani nati dopo il 1975 e 30 presenze femminili.

La mostra sarà affiancata dalle partecipazioni nazionali. Quest’anno saranno presenti 88 nazioni. Per la prima volta esporranno Andorra, Arabia Saudita, Bahrain, Bangladesh, Haiti. Altri paesi parteciperanno dopo anni d’assenza: India (ultima partecipazione 1982), Congo (1968), Iraq (1990), Zimbabwe (1990), Sudafrica (1995), Costa Rica (1993), Cuba (1995).

Gli artisti svizzeri scelti per la mostra sono: Urs Fischer, Peter Fischli & David Weiss, Fabian Marti, Mai-Thu Perret e Pipilotti Rist.

Partecipazione nazionale: Thomas Hirschhorn

al Padiglione ai Giardini e il collettivo Pauline Boudry / Renate Lorenz, Tim Zulauf / KMUProduktionen curato da Andrea Thal

al Teatro Fondamenta Nove.

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