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Coop batte Migros 331 milioni a 178

Il cielo del commercio al dettaglio non è sereno, ma di questi tempi Coop si bagna un po' meno di Migros swissinfo.ch

Nel poco allegro ambiente del commercio al dettaglio, il gruppo Coop riesce ad ottenere il miglior risultato della sua storia.

Marcia sul posto la Migros, più colpita dalla cattiva situazione congiunturale.

Coop e Migros sono all’origine del 30% del fatturato svizzero nel campo del commercio al dettaglio. Se ci si limita agli alimentari, la fetta di mercato sale al 60%. Si sa, tutti devono mangiare e in Svizzera chi vuole mettere qualcosa sul tavolo, difficilmente farà i suoi acquisti senza passare, almeno ogni tanto, alla Migros o alla Coop.

L’appetito – quello dei giganti svizzeri del commercio al dettaglio – vien mangiando. Entrambe le società hanno una strategia d’espansione piuttosto aggressiva e desiderano una sola cosa: crescere. Le superfici di vendita sono in continuo aumento e l’anno scorso Coop ha acquisito Epa e Waro, due altre catene di supermercati. Inoltre le due aziende sono talmente ben posizionate sul mercato alimentare svizzero da non temere un’eventuale concorrenza di aziende straniere, come la francese Carrefour.

Tuttavia il cattivo momento congiunturale non gioca a favore di Migros e Coop. I consumatori sembrano poco propensi a spendere, un dato questo che porta a considerare sorprendente il bilancio positivo pubblicato martedì da Coop. Solo il giorno prima, la difficile situazione del mercato aveva portato Anton Scherrer, direttore del gruppo Migros a dichiarare di «non potersi lamentare» anche se il giro d’affari dell’azienda era rimasto stagnante.

Il sorriso di Coop

«Siamo un’impresa dinamica, prospera, sana da un punto di vista finanziario, un datore di lavoro affidabile, un orizzonte ricco di prospettive a lungo termine: questa è la nuova Coop, un’azienda che nel 2002 ha vissuto l’anno migliore della sua storia», così Hansueli Loosli, patron di Coop, ha presentato il bilancio 2002.

La nuova Coop era nata il primo gennaio 2001 in seguito alla fusione di quattordici cooperative regionali e di Coop Suisse. Oggi il numero due del commercio al dettaglio in Svizzera registra un aumento dei profitti (+9,6%) e una cifra d’affari che si aggira intorno ai 14,5 miliardi di franchi.

La fetta di mercato occupata da Coop è aumentata di un punto percentuale passando dal 14,6% del 2001 al 15,6% del 2002. «Nei prossimi anni siamo intenzionati ad aumentare ancora le nostre parti di mercato», ha dichiarato Loosli in occasione della conferenza stampa sul bilancio.

Gli ambienti economici però smorzano i toni dell’entusiasmo. La crescita di Coop sarebbe dovuta in gran parte all’acquisizione dei grandi magazzini Epa e potrebbe quindi rallentare drasticamente in futuro.

Due giganti a confronto

Grazie ai suoi buoni risultati Coop avvicina sempre più Migros. Quest’ultima, con una fetta di mercato del 18,1 %, è l’azienda svizzera leader nel settore del commercio al dettaglio.

Per il 2002, il giro d’affari di Migros ammonta a 20,187 miliardi di franchi. Coop si ferma a 14,540 miliardi, ma registra un utile di 331 milioni di franchi, quasi il doppio di Migros che con i suoi 178 milioni perde il 37,5% rispetto agli utili realizzati nel 2001.

Coop supera Migros anche per quanto riguarda il numero di punti vendita (1’649 contro 1’516) e per la superficie totale occupata dai suoi negozi (1,356 milioni di metri quadrati contro 1,104 milioni di metri quadrati).

D’altro canto Migros continua ad offrire più posti di lavoro (62’400). Con i suoi 40’493 impieghi però Coop è cresciuta dell’8,2% rispetto all’anno precedente.

All’insegna della gemma bio

Tanto per Coop quanto per Migros, i prodotti che hanno registrato il maggiore incremento di vendite sono quelli ad alto valore aggiunto: prodotti biologici ed eticamente sostenibili.

Secondo Simonetta Sommaruga, proprio nel settore bio risiede la maggiore differenza tra Migros e Coop. «10 anni fa Coop ha fatto un salto in avanti nel settore dell’ecologia appropriandosi della gemma bio. In questo modo ha reclamato per sé lo standard più alto ed ha relegato Migros nello scomodo ruolo d’inseguitrice», racconta a swissinfo la responsabile della Fondazione per la protezione dei consumatori.

«La Migros soffre ancora oggi di non essere riuscita a comunicare in modo adeguato i suoi sforzi, anche notevoli, in ambito ecologico», continua la Sommaruga. E aggiunge: «Il problema risiede probabilmente nel fatto che la Migros vuole troppo. Vuole essere contemporaneamente ecologica, etica ed economica. Per questo non riesce ad essere credibile».

swissinfo, Doris Lucini

Migros 2002:
Cifra d’affari: 20’187 milioni di franchi (+0,1% rispetto al 2001)
Risultato d’esercizio 451 milioni di franchi (-7,6%)
Utile netto: 178 milioni (-37,5%)
Coop 2002:
Cifra d’affari: 14’540 milioni di franchi (+7,2%)
Risultato d’esercizio: 593 milioni (+13,9%)
Utile netto: 331 milioni (+9,6%)

Coop e Migros hanno pubblicato in questi giorni il bilancio d’esercizio 2002. Marcia sul posto Migros che resta però leader con una quota di mercato del 18,1%. Buoni gli utili registrati da Coop, soprattutto grazie all’acquisizione dei grandi magazzini Epa.

Con una quota di mercato del 15,6%, Coop si situa al secondo posto e riduce il distacco dalla principale concorrente Migros.

Risultati positivi soprattutto nel settore alimentare. Successo per i prodotti biologici e ad alto valore aggiunto. In crisi soprattutto il settore viaggi (Hotelplan) di Migros.

Al gruppo Migros sono associate numerose imprese. Tra queste spiccano Ex Libris, Migrol, Globus.

Coop controlla la Bell, la profumeria IMPORT, Interdiscount, distributori di benzina e i grandi magazzini EPA. Entrambe le aziende gestiscono una banca.

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