Grecia: molti aiuti tornano subito in casse troika, Nyt
(Keystone-ATS) La Grecia continua a ricevere aiuti dalla troika (Bce, Fmi e Ue) ma di questi aiuti nulla o poco più va al governo greco per pagare servizi pubblici vitali: il flusso dei fondi torna direttamente nelle tasche della troika stessa. Lo riporta il “New York Times”, sottolineando che i 130 miliardi di dollari stanziati per la Grecia, e che avrebbero dovuto far guadagnare tempo ad Atene, servono solo a pagare l’interesse sul debito del paese.
L’elaborato sistema di pagamenti iniziato dopo le elezioni del 6 maggio prevede che la troika versi fondi in un conto di garanzia in Grecia, dove i soldi restano depositati per due o tre giorni prima di essere reinviati alla troika stessa come interesse sul pagamento dei bond della Grecia che l’Europa ha accettato per il salvataggio.
“La Grecia non farà default sulla troika perché la troika si paga da sola”, afferma Thomas Mayer, consulente presso la Deutsche Bank. “Perché lo fanno? Perché siamo in Europa”. “Quando si versano i fondi si chiama ‘prestito’ – mette in evidenza Stephan Deo di UBS -, quando si riprendono si chiama interesse”.
I tre quarti del debito greco, ossia 182 miliardi di euro, sono ora nelle mani dell’Unione europea, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale, secondo le stime di UBS riportate dal “New York Times”.
Secondo indiscrezioni, la troika continuerebbe anche a esercitare pressione finanziaria sulla Grecia per continuare a fare il possibile nel raccogliere le tasse. “Vogliono assicurarsi – mette in evidenza un consulente del governo greco – che la somma per le spese domestiche sia abbastanza bassa da costringere a un forte aumento delle entrate fiscali”.