Grigioni: il futuro grande parco eolico svizzero piace
(Keystone-ATS) È ancora da costruire, ma quello che un giorno sarà il più grande parco eolico della Svizzera, nei Grigioni, piace. Malgrado il forte impatto sul paesaggio, i promotori hanno l’appoggio della popolazione, dei politici, degli ecologisti e dei turisti.
Su un ampio territorio del distretto di Surselva la società Altaventa SA intende innalzare da 40 a 60 pale eoliche (al Mont Crosin, nel Giura bernese ce ne sono 16), per un costo di 200 milioni di franchi. L’impianto dovrebbe produrre tanta energia da soddisfare il fabbisogno di tutte le economie domestiche del cantone.
I servizi industriali di Zurigo (ewz) si sono detti interessati al progetto e una volta definito il sito esatto dell’intera installazione cominceranno i lavori, forse tra un anno.
Si tratterebbe di uno dei parchi eolici più alti d’Europa, a un’altitudine di 2400 metri, molto battuto dai venti, distante dagli insediamenti umani, accessibile con le vie già esistenti.
Lo spazio alpino, considerato la maggiore risorse naturale d’Europa, solitamente non viene ritenuto adatto per impianti di questo genere, afferma Raimund Rodewald, direttore della Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio. Ma rappresentanti di Comuni, associazioni naturalistiche e ambientali, e altri soggetti locali sono riusciti ad accordarsi, grazie ad Altaventa che da subito ha messo in piedi una tavola rotonda in cui è stato individuato il denominatore comune: la necessità di disporre di energia rinnovabile.
“Altaventa ha messo sul tavolo tutte le carte”, dice Ernst Sax, sindaco di Obersaxen (GR); Pro Natura parla di “discussioni in un clima aperto”. Solo il direttore degli impianti di risalita della stessa località, Josef Brunner, solleva qualche piccola riserva, affermando che le pale eoliche non renderanno il paesaggio più attraente e l’immagine della regione non ne uscirà migliorata, ma poco male, poiché “vogliamo anche sostenere l’energia pulita”.