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Forte slancio di solidarietà della Svizzera

Joseph Deiss, a sinistra, Franz von Daeniken, segretario di stato, e Toni Frisch (a destra) del Corpo svizzero di aiuto umanitario Keystone

Il Consiglio federale stanzia altri 25 milioni di franchi per l'aiuto immediato alle regioni colpite dal maremoto di domenica mattina.

Il bilancio delle vittime continua a salire: più di 130 mila. Resta incerto il destino di 850 svizzeri ancora dati per dispersi.

Cresce di ora in ora il numero dei dispersi svizzeri, ma le cifre precise non vengono ancora pubblicate.

Giovedì il governo svizzero ha deciso un ulteriore stanziamento di fondi per le regioni devastate dal cataclisma in Asia. La riunione è stata anche l’occasione per informarsi sulla sorte degli Svizzeri vittime del maremoto.

Rispetto al bilancio provvisorio di 11 morti di ieri, giovedì si conta un morto in più: 12 dunque. Il presidente della Confederazione, Joseph Deiss, ha invitato i media ad evitare speculazioni al riguardo.

Ma di 850 svizzeri non si ha notizia e diminuiscono in particolare le speranze di trovare in vita i 380 cittadini elvetici che si trovavano in Thailandia.

Grande slancio degli svizzeri

Oltre agli aiuti immediati è stato deciso che il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) dovrà elaborare un programma per la ricostruzione.

La Svizzera vorrebbe che venisse organizzata una conferenza a livello internazionale per coordinare gli aiuti. In tal senso il governo è disposto a riunire i paesi donatori entro metà gennaio a Ginevra.

Riferendosi all’aiuto supplementare, il presidente ha detto che «non è possibile cancellare i danni e le sofferenze provocate dalla catastrofe di domenica».

Tuttavia, la Svizzera vuole dimostrare solidarietà, ha aggiunto Deiss, che è anche ministro dell’economia. «Finora il popolo elvetico ha risposto magnificamente», ha sottolineato.

Deiss ha poi colto l’occasione per esprimere ai parenti di tutte le vittime il cordoglio del governo.

Cerimonia religiosa nazionale

Su iniziativa delle chiese cristiane, mercoledì prossimo 5 gennaio si terrà nella cattedrale di Berna una cerimonia nazionale in memoria delle vittime del maremoto.

Vi parteciperanno anche il presidente della Confederazione, insieme ai colleghi di governo Micheline Calmy-Rey, ministra degli esteri e Samuel Schmid, ministro della difesa e prossimo presidente della Confederazione per il 2005.

Esperti svizzeri per l’identificazione dei cadaveri

La Confederazione ha inviato in Asia due esperti per l’identificazione delle vittime: un tecnico criminalistico e un medico.

Le temperature elevate e il forte tasso di umidità che regnano nella regione causano infatti una rapida decomposizione della pelle.

Ciò rende quasi impossibile l’identificazione per mezzo del confronto con fotografie o impronte digitali e si deve quindi ricorrere al calco dentario.

swissinfo e agenzie

Offerte in favore delle vittime possono essere fatte sul CCP: 10-15’000-6 con la menzione “Sisma in Asia”.
I famigliari degli svizzeri presenti nelle regioni colpite possono chiamare il numero 0041-31-325-33-33 del Dipartimento degli affari esteri.

Giovedì, dopo una conferenza telefonica alla quale hanno partecipato tutti i membri dell’esecutivo elvetico, è stato deciso di stanziare altri 25 milioni di franchi per i Paesi del sud est asiatico colpiti dal cataclisma.

Berna aveva già sbloccato 1 milione subito dopo la catastrofe.

Il bilancio provvisorio degli svizzeri vittime dello tsunami è di 12 morti.

Una cerimonia nazionale in memoria delle vittime del maremoto è prevista per il 5 gennaio.

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