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I più gravi disordini del calcio svizzero

Fuori dallo stadio del Basilea i "tifosi" renani hanno scatenato il caos Keystone

La polizia cantonale basilese ha stilato un triste bilancio dopo la finale del campionato svizzero di calcio: numerosi feriti leggeri, arresti e ingenti danni.

Gli incidenti del dopo partita – condannati anche dal ministro dello sport Samuel Schmid – non sono di buon auspicio in vista dell’Euro 2008, che si terrà in Svizzera e in Austria.

Dai 300 ai 500 hooligans coinvolti, 130 feriti leggeri (una quindicina di persone sono state ricoverate all’ospedale e poi rilasciate), 25 arresti e danni per centinaia di migliaia di franchi.

È il bilancio che ha stilato domenica pomeriggio il comandante della polizia cantonale di Basilea, Ricardo Zanulardo, il quale ha indicato che saranno visionati le registrazioni video a disposizione per identificare i fautori dei disordini.

La rabbia per un gol

Dopo la rete della vittoria segnata nei tempi di recupero dallo Zurigo – che si è così aggiudicato il titolo di campione svizzero – numerosi tifosi basilesi hanno espresso la loro delusione invadendo il campo da gioco e scagliando bottiglie e petardi.

L’attacante zurighese Filipescu, autore del gol decisivo, è addirittura stato aggredito da alcuni scalmanati. Nonostante le scene di violenza non siano rare negli stadi elvetici, episodi del genere non si erano mai verificati.

La polizia è dovuta intervenire con gas lacrimogeni e proiettili di gomma. I disordini sono poi proseguiti al di fuori del St. Jakob-Park, dove le forze dell’ordine si sono scontrate con gli hooligans renani.

Paradossalmente, non c’è stato alcun confronto tra le due tifoserie avversarie.

Vergogna…

Ci sono volute un paio d’ore per riportare la situazione alla calma. Nei dintorni dello stadio di Basilea, i segni dei più gravi incidenti della storia del calcio svizzero erano ben visibili: cartelli segnaletici distrutti, automobili danneggiate e capovolte, vetri frantumati e cassonetti bruciati.

Gli hooligans renani se la sono persino presa con alcuni giornalisti televisivi e radio presenti alla partita. I danni alle loro apparecchiature sono ingenti.

Il consigliere di Stato basilese, Hanspeter Gass, incaricato della sicurezza, si è detto «profondamente toccato». Ai suoi occhi, i disordini di sabato rappresentano un totale disprezzo per la vita umana e i beni pubblici.

«Come numerosi basilesi, provo vergogna per quanto è successo», ha aggiunto.

…e scuse

Amarezza è stata espressa anche dal presidente dell’associazione svizzera di football, Ralph Zloczower: avvenimenti simili non dovrebbero ripetersi, ha detto.

Così come il FC Basilea, Hanspeter Gass ha presentato le scuse per l’accaduto, anche se ha ricordato che il peggio è stato evitato grazie all’imponente dispositivo di polizia.

Un membro del club renano, Bernhard Heusler, ha tuttavia voluto sottolineare che i tafferugli non riguardano soltanto i tifosi: «È il segno dell’energia criminale della nostra società».

Legge anti hooligan

Gli episodi di Basilea hanno rilanciato la discussione sulla sicurezza degli Europei del 2008, che proprio ieri hanno trovato il proprio «mister»: la supervisione delle finanze, della sicurezza e del marketing della parte elvetica della manifestazione sportiva saranno affidate al direttore generale dimissionario delle Ferrovie Federali Svizzere, Benedikt Weibel.

Presente alla partita di Basilea, il presidente del Consiglio nazionale (Camera del popolo), Claude Janiak, ha dichiarato di voler portare gli incidenti di sabato sera in Parlamento.

Proprio per evitare scene del genere, il Parlamento ha accettato in marzo una Legge contro la violenza negli stadi. Le nuove disposizioni – che prevedono tra l’altro il divieto per gli hooligan di entrare in un determinato perimetro – sono state accolte dalla grande maggioranza di deputati e senatori.

Referendum

Esprimendo il suo rammarico per quanto accaduto a Basilea, il consigliere federale e ministro dello sport, Samuel Schmid, ha indicato che i disordini sono la prova della necessità di una legge contro l’hooliganismo.

Chiunque ami lo sport – ha comunicato Schmid tramite il portavoce del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport – deve per conseguenza sostenere la legge contro l’hooliganismo e opporsi al referendum lanciato da certi circoli di tifosi.

La modifica legislativa non accontenta infatti tutti quanti. Alcuni tifosi vi si oppongono e intendono bloccare la legge con un referendum popolare (hanno tempo fino al 13 luglio per raccogliere 50’000 firme).

Domenica, il comitato referendario ha dichiarato di voler proseguire la raccolta delle firme: gli incidenti – indica – dimostrano che la legge non serve a niente.

«Gli episodi di ieri sono stati causati da persone che non avevano alcun divieto di accesso allo stadio», ha detto Ruben Schönenberger, portavoce del comitato.

swissinfo e agenzie

Un hooligan è una persona che si comporta in modo aggressivo, in particolare nell’ambito di avvenimenti sportivi.
In Svizzera gli hooligan sarebbero 400 e i simpatizzanti 600.
La violenza degli stadi è un fenomeno che si è intensificato negli ultimi anni in Svizzera.
Come altri Paesi europei, anche la Confederazione si è dotata di una legge per lottare contro l’hooliganismo.

La nuova Legge federale sulle misure per la salvaguardia interna (che include nuove disposizioni contro l’hooliganismo) prevede:

– La confisca di materiale di propaganda incitante alla violenza.

– La creazione di una banca dati per i tifosi potenzialmente violenti.

– Il divieto di accedere ad un determinato perimetro e di viaggiare.

– La detenzione preventiva fino ad un massimo di 24 ore.

Il Parlamento ha deciso che la legge sarà in vigore fino al 2009.

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