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La lotta elettorale della destra si fa aggressiva

I dirigenti dell'UDC hanno reso reso più infuocata la campagna elettorale in corso Keystone

Quattro anni dopo la sua elezione in governo, il ministro Christoph Blocher continua a dividere le opinioni. Ammirato dai membri del suo partito, il ministro suscita regolarmente critiche su altri fronti.

L’UDC reagisce con un annuncio sui giornali: “La sinistra e altri partiti” vogliono liberarsi di Blocher, afferma il partito nazionalconservatore.

Un centinaio di persone hanno manifestato lunedì a Reconvilier contro la presenza di Christoph Blocher. Il consigliere federale era invitato nel comune del Giura bernese a tenere un discorso dalla sezione regionale del suo partito, l’Unione democratica di centro (UDC – destra nazionalconservatrice).

Mobilitati da un collettivo altermondialista, i dimostranti hanno denunciato la politica in materia di immigrazione portata avanti dal capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP).

La manifestazione di Reconvilier non è che un esempio delle polemiche suscitate regolarmente da Christoph Blocher, eletto in governo quattro anni fa. In passato si sono tenute manifestazioni simili anche a Liestal, Winterthur e Berna.

Lo stesso ministro di giustizia non sembra preoccuparsi delle critiche rivolte contro di lui: “Sin dall’inizio il nostro partito non ha avuto paura di lottare contro la sinistra. Ancora oggi questa è una delle nostre qualità”, ha detto lo scorso mese di marzo in un discorso.

Presunto “Piano segreto”

La reazione degli strateghi del suo partito è invece diversa. Temono infatti che tali critiche facciano rischiare a Blocher il suo posto in governo. All’elezione del Consiglio federale del prossimo 12 dicembre, l’UDC presenterà i suoi due attuali ministri in carica, Christoph Blocher e Samuel Schmid.

Martedì, in un annuncio apparso su alcuni giornali, l’UDC denuncia un “Piano segreto” contro il ministro di giustizia e polizia. A tale presunta coalizione parteciperebbero – si legge nell’annuncio – la sinistra, i Verdi, i “cosiddetti borghesi” del partito democristiano (PPD) e di quello liberale radicale (PLR).

Per avvalorare questa tesi, il membro del Consiglio nazionale (camera bassa del parlamento) Christoph Mörgeli ha elencato una serie di citazioni tratte da vari organi di stampa. Nei media appaiono però solo una parte dei “piani orditi di nascosto, degli intrighi e dei colpi bassi”, ha aggiunto.

Campagna elettorale

L’annuncio dell’UDC non ha tardato a sollevare critiche da più parti. “In tal modo il partito vuole attirare l’attenzione su di sé visto che finora la sua campagna elettorale in vista delle elezioni federali del parlamento del prossimo 21 ottobre non funziona in modo ottimale”, commenta ad esempio il quotidiano Tages-Anzeiger.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche i Verdi, per i quali questa iniziativa non è che una propaganda elettorale: “Non esiste alcun piano segreto”, ha detto a swissinfo il segretario generale del partito ecologista Hubert Zurkinden. “Il nostro partito non ha mai nascosto la sua opposizione alla rielezione di Blocher”.

Sistema di concordanza

Se l’Assemblea federale non dovesse rieleggere Blocher e Schmid, il partito democentrista si ritirerebbe dal governo e passerebbe all’opposizione: è la strategia voluta dall’assemblea dei delegati dell’UDC.

Il presidente di partito, Ueli Maurer, ritiene infatti che l’esclusione di Blocher dal governo equivarrebbe alla fine del sistema di concordanza.

“Se tale ipotesi dovesse concretizzarsi, il sistema di governo elvetico sarebbe sconvolto”, ha aggiunto dal canto suo il capogruppo UDC e consigliere nazionale Caspar Baader.

Il pericolo di non rielezione di Blocher è “assolutamente realistico”. Già nel 2003 il consigliere federale è stato eletto di misura, ha ricordato Maurer.

swissinfo e agenzie

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In Svizzera il governo è eletto ogni quattro anni dal parlamento. Per i ministri che si ricandidano, la rielezione è generalmente una formalità. Solo in tre occasioni l’assemblea federale non ha confermato ai membri uscenti la sua fiducia:

– Il 10 dicembre del 2003, per la prima dal 1872, un ministro ricandidatosi non è stato rieletto: Christoph Blocher è infatti stato preferito dai membri dell’Assemblea federale alla ministra fino ad allora in carica Ruth Metzler-Arnold.

– Nel 1872 il ginevrino Jean-Jacques Challet-Venel pagò la sua opposizione alla riforma della Costituzione con il suo posto in governo.

– Nel 1854 a non essere rieletto fu il radicale Ulrich Ochsenbein.

2 democentristi (UDC): Samuel Schmid (ministro della difesa) e Christoph Blocher (giustizia e polizia).

2 socialisti (PS): Moritz Leuenberger (trasporti e comunicazione) e Micheline Calmy-Rey (ministro degli esteri e presidente della Confederazione per il 2007.

2 liberali radicali (PLR): Pascal Couchepin (ministro degli interni e vicepresidente per il 2007) e Hans-Rudolf Merz (finanze).

1 democristiano (PPD): Doris Leuthard (economia).

Le percentuali per partito dell’ultimo barometro elettorale:
UDC: 26,2% (26,7% nel 2003).
PS: 21,6% (23,3%).
PLR: 16,2% (17,3%).
PPD: 14,6% (14,4%).
Verdi: 10,3% (7,4%).

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