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Più soldi per una migliore integrazione

L'integrazione degli stranieri passa anche dalla scuola Keystone

La Commissione federale degli stranieri chiede maggiori fondi per rispondere al numero crescente di progetti destinati a favorire l'integrazione degli stranieri.

Per il presidente della commissione Francis Matthey 13,7 milioni di franchi non sono sufficienti. Da qui la richiesta al Parlamento di un nuovo credito.

Se non le verranno messi a disposizione più mezzi, in futuro la Commissione federale degli stranieri (CFS) sarà costretta a respingere programmi di qualità, è stato detto giovedì a Berna durante l’annuale conferenza stampa.

Le richieste di finanziamento di progetti per la promozione dell’integrazione sono in continuo aumento. Nel 2005 la CFS ha sostenuto 604 programmi – 98 in più rispetto al 2004 – e stanziato 15,9 milioni di franchi.

Complessivamente sono state inoltrate 757 domande di finanziamento – cifra record dal 2001, anno in cui è stato stanziato il primo credito – per un importo globale di 23,3 milioni di franchi.

Quasi quattro quinti delle richieste pervenute corrispondevano ai criteri richiesti e sono quindi state trasmesse per l’approvazione all’Ufficio federale della migrazione (UFM – swissemigration). In totale, la cifra investita supera di 2,2 milioni il credito messo a disposizione dal parlamento.

Numero record di richieste

Più della metà delle domande accolte, 350, riguardavano progetti tesi al rafforzamento della convivenza tra svizzeri e stranieri. I mezzi investiti in questo ambito rappresentano però soltanto il 20% del totale, mentre i contributi più ingenti, 4,7 milioni di franchi, pari al 30% del totale, sono stati attribuiti per i corsi di lingua (106).

In Ticino sono stati sostenuti 17 progetti per un importo complessivo di 205’000 franchi, nei Grigioni 8 per un totale di 130’000 franchi. Dall’inizio dell’anno ad oggi la CFS ha già ricevuto 730 richieste di finanziamento.

Il presidente della Commissione Francis Matthey ritiene che quest’anno sarà raggiunta la quota record di 800 domande.

“Se il Consiglio federale e il Parlamento non aumenteranno il credito all’integrazione, la Commissione dovrà accrescere la percentuale di progetti respinti”, ha sottolineato Matthey.

Raccomandazioni di voto e cambiamenti in vista

Il 18 maggio prossimo, la Commissione federale degli stranieri renderà note le proprie raccomandazioni di voto in relazione allo scrutinio del 24 settembre 2005 concernente la nuova legge federale sull’asilo e quella sugli stranieri.

“Gli inasprimenti decisi dal Parlamento sono un passo indietro e hanno deluso la Commissione”, ha dichiarato Matthey, che si augura che le campagne dei rispettivi schieramenti saranno condotte in modo dignitoso.

A Berna si attende inoltre con ansia la decisione del Consiglio federale in merito alla proposta del ministro della giustizia Christoph Blocher di unire la CFS con la Commissione federale dei rifugiati (CFR).

Secondo Matthey, un’eventuale fusione sarebbe realizzabile al più presto nel corso della prossima legislatura, ossia a inizio 2008.

swissinfo e agenzie

La Svizzera è uno dei paesi col più alto tasso di stranieri in Europa. Nel 2004 erano il 20,4% della popolazione.

Ciò si spiega con un discreto stato di salute del mercato del lavoro svizzero, con una politica delle naturalizzazioni restrittiva e con un forte tasso di natalità.

L’87% della popolazione straniera residente è di origine europea. Quasi due terzi proviene da paesi dell’Unione europea (UE)o dall’Associazione europea di libero scambio (AELS).

Gli italiani, con il 19,8%, sono la prima comunità straniera in Svizzera. Seguono Serbia e Montenegro (13,1%), Portogallo (10,5%) e Germania (9,6%).

Il tasso di disoccupazione tra gli stranieri residenti è il triplo rispetto a quello degli svizzeri. Più di uno su cinque (21,4%) vive nella povertà. Anche in questo caso il triplo degli svizzeri.

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