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Voci svizzere che risuonano all’estero

Keystone

A conclusione del congresso degli svizzeri all'estero, la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey ha salutato i compatrioti espatriati, definiti "costruttori di ponti verso il mondo".

I rappresentanti della Quinta svizzera hanno colto l’occasione per sottolineare le proprie priorità, anche in vista delle imminenti elezioni federali.

“Avete deciso di vivere all’estero, ma restate comunque svizzeri”: questo il messaggio rivolto sabato dalla Presidente della Confederazione all’indirizzo degli svizzeri dell’estero, riuniti in congresso a Ginevra. La ministra degli esteri ha sottolineato l’importanza dei membri della Quinta svizzera nell’ottica della creazione di preziosi collegamenti sociali, culturali e politici.

Micheline Calmy-Rey ha poi ribadito il fatto che gli stimoli provenienti dai cittadini svizzeri stabiliti all’estero alimentano un costruttivo dialogo.

Ruolo importante

La consigliera federale ha pure ricordato ai rappresentanti dei circa 645’000 emigrati svizzeri il valore del loro contributo all’immagine della Confederazione nel mondo. Rivolgendosi segnatamente ai compatrioti residenti in Paesi poveri, Micheline Calmy-Rey ha sottolineato che essi possono testimoniare l’importanza dell’aiuto umanitario svizzero.

Inoltre, a margine della riunione plenaria i partecipanti al congresso hanno discusso con rappresentanti di varie organizzazioni umanitarie che hanno sede a Ginevra.

Problemi reali, risposte concrete

Nel quadro del suo intervento, la responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri ha poi riconosciuto le difficoltà a cui sono confrontati i compatrioti residenti fuori dai confini nazionali.

Non sono infatti mancati i riferimenti alle conseguenze delle misure di risparmio e della riorganizzazione per quanto concerne le rappresentanze consolari: il Dipartimento degli affari esteri e l’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE) discuteranno congiuntamente il problema.

Problematica anche la questione della presenza in Parlamento: i candidati dell’emigrazione – ha riconosciuto la ministra degli esteri – devono infatti presentarsi su liste cantonali e affrontare la concorrenza di candidati ben noti nelle collettività locali.

A tal proposito, la presidente della Confederazione ha auspicato una rapida introduzione del voto elettronico per gli svizzeri all’estero. Secondo la direttrice del DFAE, questa misura è più realistica e concreta rispetto ad altri provvedimenti.

Una voce in Parlamento?

Importanti cambiamenti potrebbero però scaturire dalle imminenti elezioni federali. I quasi 650mila espatriati elvetici costituiscono infatti un fattore politico non indifferente: di questo sono consapevoli sempre di più anche i partiti. Con oltre 40 candidati, la lista degli svizzeri dell’estero che aspirano ad un seggio in occasione delle elezioni del 21 ottobre non è mai stata così lunga.

I rappresentanti dell’Unione democratica di centro (destra nazionalista) sono ben 33. I liberali radicali gettano nella corsa sei espatriati, i popolari democratici e i Verdi uno a testa. Nessun candidato della Quinta Svizzera invece per i socialisti, i quali hanno comunque chiesto di garantire ai rappresentanti della diaspora dei seggi permanenti in Parlamento.

Campagna elettorale

La vicinanza del congresso ginevrino con l’appuntamento alle urne è stata sfruttata da un candidato dell’Unione democratica di centro residente in Sudafrica, che ha approfittato dell’occasione per distribuire un opuscolo propagandistico.

Interpellato da swissnfo in merito, un rappresentate dell’OSE ha spiegato che le disposizioni statutarie dell’associazione consentono questo tipo di pubblicità a pagamento. Da più parti è stato espresso rammarico per il fatto che questa opportunità non è stata sfruttata dagli altri partiti di Governo.

swissinfo

Alla fine del 2006, 645’010 cittadini svizzeri vivevano all’estero. Sono 10’794 in più rispetto all’anno precedente (+1,7%).

112’000 di loro sono iscritti nei registri elettorali del cantone di origine. La loro forza elettorale corrisponde, per fare un paragone, a quella del cantone di Basilea Città.

La maggior parte degli Svizzeri dell’estero vive nell’Unione europea (390’182 persone). Le comunità più grandi si trovano in Francia (171’732), Germania (72’384) e Italia (47’012).

Al di fuori dell’Europa gli espatriati svizzeri risiedono per lo più negli Stati Uniti (71’984), Canada (36’374), Australia (21’291), Argentina (15’061), Brasile (13’956), Israele (12’011) e Sudafrica (8’821).

I partecipanti all’85 congresso dell’Organizzazione degli svizzeri (OSE) all’estero hanno visitato il palazzo delle Nazioni Unite, il museo della Croce Rossa, la sede dell’Alto commissariato dell’ONU (UNHCR) per i rifugiati nonché il quartier generale di “Medici senza frontiere”.

Inoltre, sul podio del congresso si sono succeduti alti rappresentanti del Comitato internazionale della Croce rossa, della Direzione per lo sviluppo e la cooperazione, di Terre des hommes e dell’UNHCR.

Il prossimo congresso dell’OSE si terrà dal 22 al 24 agosto 2008 a Friburgo.

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