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Ridistribuzione dei dipartimenti in governo

I membri del Consiglio federale hanno deciso lunedì mattina che era ora di cambiare. Quattro dipartimenti su sette cambiano capo.

La ripartizione era nell’aria, anche se nessun ministro aveva finora espresso l’intenzione di voler assumere la direzione di un altro dipartimento, l’equivalente di un ministero negli altri Stati.

Invece la sorpresa è giunta questa mattina e i cambiamenti sono stati importanti e difficili, tanto che il governo è stato costretto a procedere ad una votazione.

Soltanto tre ministri sono rimasti al proprio posto: Micheline Calmy-Rey dirigerà ancora il dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), Didier Burkhalter quello dell’interno (DFI) e Ueli Maurer quello della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).

Gli altri, invece, saranno alla testa di un altro ministero. Doris Leuthard lascerà il dipartimento federale dell’economia (DFE) per quello dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC). Eveline Widmer-Schlumpf passerà dal dipartimento federale della giustizia e polizia (DFGP) a quello delle finanze (DFF).

Simonetta Sommaruga e Johann Schneider-Ammann, i neoeletti nell’esecutivo, hanno assunto la direzione del dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) la prima, quello dell’economia il secondo.

Le reazioni dei partiti non si sono lasciate attendere. Sia il Partito socialista (PS) che l’Unione democratica di centro, (UDC, destra conservatrice), hanno criticato la ridistribuzione dei dipartimenti.

Il PS parla di «un’azione punitiva contro Simonetta Sommaruga». La neoletta infatti non ha una formazione di giurista alle spalle. L’UDC afferma invece che il simultaneo cambiamento di quattro capi dipartimento è «irresponsabile».

A finire sotto il fuoco delle critiche è soprattutto la presidente della Confederazione Doris Leuthard, che stando a PS a UDC, ha preposto agli interessi nazionali e del governo quelli personali e del partito, ossia del Partito popolare democratico (PPD). Infatti, il DATEC negli ultimi decenni ha guadagnato importanza e viene considerato oggi un dipartimento chiave.

Nemmeno Eveline Widmer-Schlumpf viene risparmiata dai rimproveri, provenienti soprattutto dall’UDC, il quale le rimprovera di aver lasciato il DFGP dopo tre anni, anche se fra i membri di governo non c’era una personalità con competenze necessarie per guidarlo.

Il sistema di governo creato nel 1848 è rimasto pressoché invariato negli anni, nonostante gli enormi cambiamenti politici e sociali. Il Consiglio federale (governo) è composto da sette membri. Dal 2008, in governo sono rappresentati cinque partiti: il Partito socialista (2 seggi), il Partito liberale radicale (2 seggi), il Partito popolare democratico (1 seggio), l’Unione democratica di centro (1 seggio) e il Partito borghese democratico (1 seggio).

Ogni consigliere federale (ministro) è a capo di un dipartimento (ministero). Diversamente da quanto succede per i ministeri di altri paesi, i dipartimenti federali riuniscono più settori.

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