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Aderire all’UE darebbe sollievo al portafoglio degli svizzeri

Svizzera, isola dei prezzi alti: per lo stesso prezzo, gli svizzeri possono riempire solo un carrelo per bambini. NEBS

Un'adesione all'Unione europea avrebbe degli effetti positivi sul portafoglio degli svizzeri. Il Nuovo movimento europeo svizzero lancia una campagna sul tema.

L’obiettivo è di avviare una nuova discussione sull’adesione all’Unione europea, sensibilizzando i consumatori. Il Nomes mette in discussione l’approccio bilaterale del governo.

Il Nuovo movimento europeo svizzero mette al centro della scena il portafoglio dei consumatori. Il movimento ha lanciato mercoledì a Berna la campagna «Euromarkt», che tematizza la questione della Svizzera come «isola dei prezzi alti».

L’obiettivo della campagna, hanno indicato i responsabili del Nomes in una conferenza stampa, è di incitare gli Svizzeri a gettare uno sguardo critico sulla politica attuale del Consiglio federale, basata sugli accordi bilaterali. Si tratta in altre parole di dimostrare che un’adesione della Svizzera all’UE andrebbe a vantaggio del portamonete delle consumatrici e dei consumatori elvetici.

Un mese dopo la pubblicazione del rapporto del governo sull’Europa, il Nomes, movimento che conta circa 5000 membri, vuole condurre una campagna «di base», in modo da raggiungere «cerchie della popolazione che difficilmente potrebbero essere sensibilizzate attraverso un’argomentazione politica classica», come si legge nel comunicato dell’organizzazione.

Nella maggior parte delle grandi città della Svizzera romanda e tedesca saranno organizzate bancarelle d’informazione e saranno distribuiti dei volantini che propongono il paragone tra i prezzi svizzeri e i prezzi europei. All’inizio di luglio il Nomes ha inoltre aperto una pagina internet che affianca la campagna.

Potere d’acquisto in diminuzione

I prezzi di numerosi beni di consumo sono più alti in Svizzera che non nell’Unione europea. Nonostante i salari relativamente alti, il potere d’acquisto dei cittadini svizzeri tende a diminuire, sottolinea il Nomes. Le conseguenze pesano sull’agricoltura, sul turismo e sull’industria, come pure sui cittadini-consumatori.

Le consumatrici e i consumatori svizzeri pagherebbero tra i 20 e i 30 miliardi di franchi in più rispetto ai tedeschi per gli stessi prodotti, calcola il Nomes basandosi su cifre elaborate dal garante svizzero per i prezzi (Mister prezzi).

Secondo il Nomes, le cause risiedono nella carente integrazione economica della Svizzera in Europa, con il corollario di un’insufficiente concorrenza, come pure negli ostacoli doganali, tecnici e burocratici. Sola soluzione a questi problemi è l’adesione all’UE, conclude il movimento.

Il Nomes non è l’unica organizzazione ad occuparsi dei vantaggi e degli svantagi di un’adesione all’UE. Durante la prima metà del 2006, anche la conferenza dei governi cantonali, l’organizzazione economiesuisse e l’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASIN) hanno presentato dei rapporti sul tema.

swissinfo e agenzie

Erede del Movimento europeo svizzero (1934) che preconizzava la creazione di una federazione di Stati europei, il Nomes è nato nel 1998 dalla fusione di diversi gruppi europeisti.

L’obiettivo del Nomes è principalmente quello di un’adesione rapida della Svizzera all’Unione europea. Un’iniziativa popolare promossa dal Nomes che domandava l’avvio rapido di negoziati in tal senso è stata respinta a larga maggioranza nel 2001.

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