Simposio asilo: Sommaruga, Svizzera inviò profughi alla morte
(Keystone-ATS) Intervenendo al quinto Simposio sull’asilo a Berna, la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha evocato il comportamento della Svizzera durante il nazismo: “durante la Seconda guerra mondiale esseri umani sono stati respinti alla frontiera e in tal modo sono stati inviati verso una morte sicura”.
Negli anni Novanta, il Consiglio federale aveva presentato le sue scuse per questa pagina nera della storia elvetica. Era consapevole che tali respingimenti fossero ingiustificabili, ha aggiunto la ministra della giustizia.
Domenica, il presidente della Confederazione Ueli Maurer, nel suo messaggio in occasione della Giornata della memoria, aveva sottolineato che la Svizzera in uno dei periodi più bui per l’Europa è rimasta un paese libero e democratico. “La Confederazione è così diventata un’ancora di salvezza per molte persone perseguitate e in pericolo”, aveva detto Maurer.
Lo stesso giorno, il telegiornale della televisione svizzerotedesca SRF aveva però presentato documenti – finora mai pubblicati – redatti da diplomatici elvetici durante il secondo conflitto mondiale e indirizzati al governo, in cui si confermava che il Consiglio federale fosse a conoscenza del genocidio perpetrato dai nazisti nei campi di concentramento.
L’indomani, organizzazioni ebraiche in Svizzera avevano criticato il discorso di Maurer, rimproverandogli di aver occultato le “debolezze e gli errori” della politica elvetica durante la guerra.
Il presidente della Confederazione ha sì giustamente evocato che la Confederazione è stata un “rifugio per un gran numero di persone minacciate e perseguitate”, avevano spiegato la Federazione svizzera delle comunità israelitiche (FSCI) e il Coordinamento intercomunitario contro l’antisemitismo e la diffamazione (CICAD). Ma si è dimenticato di parlare dei “rifugiati che sono stati respinti verso una morte certa” e di coloro che sono stati puniti per averli aiutati, avevano aggiunto.
Le organizzazioni ebraiche avevano deplorato il fatto che Maurer avesse presentato i fatti in modo “semplicistico”, senza ritenere “necessario” approfondire in modo critico questa pagina di storia.