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Il parlamento per norme più severe contro pedofili e pornografia dura

Nonostante le misure di controllo messe in atto negli ultimi anni, la pornografia infantile dilaga su Internet Keystone Archive

Sono bastati 30 minuti alla Camera bassa per accettare nuove e più severe disposizioni per punire gli autori di abusi sessuali su minorenni. La ministra di giustizia Ruth Metzler ha evocato alla tribuna i casi Dutroux, in Belgio, e Osterwalder, in Svizzera: due dei numerosi tragici episodi di pedofilia e pornografia infantile che hanno traumatizzato l'opinione pubblica.

La stampa riferisce regolarmente di bambini e minorenni vittime di abusi sessuali. Si tratta di delitti commessi in Svizzera ma anche all’estero, nell’ambito del cosiddetto “turismo sessuale”. Lo sviluppo di Internet ha inoltre facilitato la circolazione di sordide immagini di pornografia infantile. La revisione accettata dalla Camera bassa è un tentativo di adattare le disposizioni legali in vigore all’emergenza della pedofilia, un crimine che colpisce la parte più indifesa della società.

Oggi, per i minori di 16 anni, la legge prevede un termine di prescrizione di dieci anni solo per i delitti sessuali gravi. In altre parole, soltanto per queste gravi infrazioni a partire dal compimento dei 16 anni della vittima inizia un periodo di dieci anni al termine del quale il delitto cadrà in prescrizione. Il Consiglio federale proponeva di innalzare a 18 anni l’inizio del periodo di prescrizione. La Camera alta ha voluto portare questo limite a 25 anni compiuti e su questa proposta si è allineata anche la Camera bassa.

In futuro, i delinquenti passibili di una pena di reclusione a perpetuità potranno essere perseguiti fino a 30 anni dopo avere commesso il crimine. Il termine di prescrizione sarà invece di 15 anni per i delitti passibili di una pena di oltre tre anni e di sette anni per gli altri delitti.

Il relatore della commissione del Nazionale Jean-Paul Glasson ha parlato della situazione drammatica in cui si trova un bambino vittima di abusi sessuali, costretto a rimuovere la violenza subita e il Nazionale ha esteso l’applicazione delle disposizioni che riguardano i bambini anche alle persone minorenni dipendenti. Glasson ha anche ammonito che la repressione da sola non basta se non è accompagnata da misure di prevenzione.

I deputati hanno poi anche accolto all’unanimità anche la revisione dell’articolo relativo al possesso di pornografia dura. Il divieto e la punibilità di atti di violenza contro gli esseri umani sono stati estesi agli animali (zoofilia).

Infine, la repressione colpirà anche chi si procurerà materiale pornografico duro a partire da Internet. Più precisamente, il semplice “consumo” (il visionamento) di materiale pornografico duro su Internet rimarrà senza conseguenze penali, mentre sarà punito chi scaricherà le immagini incriminate sul proprio computer. Per quanto riguarda le cassette video, sarà punito chi visionerà una propria cassetta, mentre non lo sarà chi guarderà una cassetta di proprietà di un’altra persona.

Il pacchetto di articoli torna ora al Consiglio degli Stati per l’eliminazione delle leggere divergenze che ancora sussistono fra le due Camere.

Mariano Masserini

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