I 46'000 profughi riconosciuti o accolti in via provvisoria in Svizzera sono talenti non sfruttati, che potrebbero fornire un contributo alla società e all'economia. Lo sostiene l'Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR).
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Entrambi i gruppi di immigrati hanno prospettive a lungo termine in Svizzera e sarebbe quindi conveniente un’integrazione nel mondo del lavoro, hanno sostenuto l’OSAR e l’Ufficio federale della migrazione durante la presentazione di una campagna il cui scopo è sostenere l’utilizzo delle forze lavoro non sfruttate.
I rifugiati riconosciuti o accolti in via provvisoria possono e devono poter lavorare. Ma soltanto una minima parte trova un impiego, solitamente nel settore alberghiero o nella ristorazione.
Proprio per le attività con una clientela internazionale può essere vantaggioso assumere stranieri, ha dichiarato Max Züst, direttore di Hotel & Gastro formation, la piattaforma formativa di Gastro Suisse e Hotel & Gastro union, da 15 anni impegnata nell’integrazione di rifugiati nel mondo del lavoro.
Anche ai rifugiati si chiede di fare la loro parte: devono impegnarsi molto e imparare a padroneggiare le lingue, ha detto Züst, sottolineando l’importanza di una rete sociale nel processo d’inserimento professionale.
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