Via bilaterale: Svizzera farà presto proposte a UE
(Keystone-ATS) La Svizzera sottoporrà “nelle prossime settimane” alla Commissione europea proposte concrete per la risoluzione di questioni istituzionali. Lo ha indicato oggi a Bruxelles la presidente della Confederazione Eveline Widmer-Schlumpf. Il consigliere federale Didier Burkhalter ha dichiarato da parte sua che “ci aspetta molto lavoro”.
I due membri del governo si trovavano nella capitale belga per riportare slancio nelle relazioni bilaterali. Al termine dell’incontro il presidente della Commissione José Manuel Durao Barroso ha affermato che negli ultimi anni non si sono praticamente più fatti progressi nei dossier inerenti al mercato interno europeo, sebbene la Svizzera tragga profitto da quest’ultimo. La Widmer-Schlumpf ha ammesso che in materia di accesso al mercato unico “non sono stati compiuti grandi passi avanti”: molti dossier sono bloccati.
Le proposte riguarderanno alcune richieste fatte da tempo dall’UE: “adeguamento dinamico” dei principali accordi bilaterali agli sviluppi del diritto europeo, applicazione omogenea degli stessi accordi nonché creazione di un meccanismo indipendente di controllo e competenza giudiziaria. “In merito ci aspettiamo un segnale chiaro della Svizzera”, ha affermato Barroso, il quale si è detto soddisfatto che la Widmer-Schlumpf gli abbia assicurato che questi temi saranno affrontati.
Per Burkhalter lo scopo centrale della visita è stata di illustrare all’UE il punto di vista del Consiglio federale sull’ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali. “Non siamo venuti a Bruxelles per fare promesse”, ha detto davanti ai media. È però necessario trovare soluzioni “se vogliano rinnovare le relazioni bilaterali”. In febbraio il ministro degli esteri aveva parlato di una specie di “road map”, su cui basare le future discussione con l’UE. Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha definito oggi l’idea interessante.
Nei rapporti tra la Svizzera e l’UE è importante avere un approccio il più pragmatico possibile, ha dichiarato Schulz davanti ai media. Si tratta di trovare una soluzione “che non danneggi l’integrazione dell’UE” e con la quale “vengano preservati gli interessi della Svizzera”.