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Accordo parziale alla conferenza nazionale sull’asilo

La consigliera federale Ruth Metzler e il sindaco di Zurigo Elmar Ledergerber alla conferenza nazionale sull'asilo Keystone

Divide i cantoni la proposta di sopprimere gli aiuti sociali ai richiedenti l'asilo la cui domanda è stata respinta.

I rappresentanti cantonali hanno invece accolto positivamente il progetto di rapida adesione ai trattati di Schengen e Dublino.

Il pessimo stato di salute delle casse federali pesa anche sulla politica di asilo. Per risparmiare 60 milioni di franchi in questo settore, la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia, Ruth Metzler, ha proposto ai cantoni di rinunciare ai contributi dell’assistenza sociale per i richiedenti l’asilo che hanno ricevuto un responso negativo da parte delle autorità.

La proposta è stata sostenuta da una maggioranza dei 37 rappresentanti cantonali, riuniti venerdì a Wabern, nei pressi di Berna, assieme ai delegati dell’Unione delle città svizzere, dell’Associazione dei comuni svizzeri, della Commissione federale dei rifugiati e dell’Organizzazione svizzera d’aiuto ai rifugiati.

Sebbene si debba attendere ancora l’esito della procedura di consultazione, una maggioranza di cantoni si è dichiarata disposta a entrare in materia, ha confermato il consigliere di Stato ticinese Luigi Pedrazzini, esprimendosi al termine della conferenza nazionale sull’asilo convocata da Ruth Metzler.

Riserve dei cantoni

Una minoranza dei cantoni ha tuttavia manifestato un certo scetticismo nei confronti del provvedimento di risparmio che interesserebbe circa 6400 persone. Diverse riserve e condizioni sono state avanzate nel corso della conferenza.

I rappresentanti cantonali attirano, in particolare, l’attenzione sul rischio di un trasferimento di oneri dalla Confederazione ai cantoni. In questo senso, secondo molti cantoni, per attuare le sue proposte Berna deve offrire garanzie.

I cantoni chiedono maggiore chiarezza giuridica sull’assistenza sociale, gli abusi e le procedure di rimpatrio. Oltre a un trasferimento di oneri, essi temono una perdita del controllo della situazione e un aumento del numero dei clandestini.

Rischio di illegalità

Pur esprimendo comprensione per l’esigenza della Confederazione di risparmiare anche nel settore dell’asilo, Luigi Pedrazzini ha ricordato che i cantoni si ritroverebbero sul loro territorio stranieri di cui ci si deve comunque occupare. Vi sarebbe in particolare il rischio che, senza assistenza e controlli, queste persone scivolino nell’illegalità.

Il rischio di un aumento dei clandestini è stato sottolineato anche dal sindaco di Zurigo Elmar Ledergerber. In merito alle domande d’asilo, Ledergerber ha detto che «la situazione non è drammatica sul piano quantitativo».

Il sindaco di Zurigo ha inoltre auspicato che il manifesto della sua città (nel quale si chiede l’abolizione del divieto di lavorare per i richiedenti l’asilo), sostenuto da numerose altre, possa essere discusso in occasione di una prossima conferenza sull’asilo.

Consenso sugli accordi di Schengen e Dublino

Elmar Ledergerber ha quindi sottolineato che la rapida adesione agli accordi di collaborazione nei settori di polizia (Schengen) e dell’asilo (Dublino) con l’Unione europea (UE) ha suscitato un vasto consenso.

Questi accordi hanno lo scopo d’impedire ai richiedenti di depositare domande d’asilo in vari paesi europei. Non partecipando a tale accordo, la Svizzera teme di diventare la nazione d’accoglienza di tutti coloro che sono respinti dall’UE.

Occorre proseguire sulla via che porta a questi accordi, ha aggiunto Pedrazzini. «È in quest’ottica internazionale – ha spiegato – che possiamo trovare soluzioni importanti per risolvere il problema dell’asilo in Svizzera». Confederazione, cantoni e comuni sono d’accordo sul fatto che l’esame delle domande vada accelerato.

Ruth Metzler soddisfatta

Ruth Metzler ha posto l’accento sull’atmosfera costruttiva che ha contraddistinto la conferenza. La ministra è convinta che l’incontro abbia permesso ai vari attori della politica d’asilo di tenere una discussione costruttiva.

«Io ho illustrato la proposta di risparmio del Consiglio federale e sono disponibile per accogliere qualsiasi altra proposta in questo settore. Si tratta ora di attendere i risultati della procedura di consultazione».

swissinfo e agenzie

L’abbandono dell’aiuto sociale ai richiedenti l’asilo la cui domanda è respinta d’ufficio e l’adesione agli accordi di Dublino e Schengen erano al centro della Conferenza nazionale sull’asilo, tenuta venerdì a Berna.

Vi hanno partecipato 37 rappresentanti dei governi cantonali, tre delegati dell’Unione delle città svizzere, tre dell’Associazione dei comuni svizzeri, un membro della Commissione federale dei rifugiati e due dell’Organizzazione svizzera d’aiuto ai rifugiati.

La soppressione dell’assistenza sociale ha sollevato diverse riserve, mentre i rappresentanti cantonali hanno approvato il progetto di adesione agli accordi europei in materia di asilo e controllo alle frontiere.

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