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Adesione all’ONU: un impegno convinto

La Svizzera diventa membro a pieno titolo delle Nazioni unite Keystone

La Confederazione diventa il 190esimo membro delle Nazioni unite.

“Aspettavamo da tantissimo tempo l’adesione della Svizzera” ha dichiarato il segretario generale dell’ONU Kofi Annan.

La Svizzera non rimarrà con le mani in mano nell’Organizzazione delle Nazioni Unite. «Ci impegneremo con convinzione», ha ribadito il ministro degli esteri Joseph Deiss in una conferenza stampa a New York, prima della cerimonia ufficiale di ammissione.

Alla conferenza hanno partecipato anche il presidente della Confederazione Kaspar Villiger, i presidenti delle due Camere federali Liliane Maury Pasquier e Anton Cottier e il presidente della Conferenza dei governi cantonali Luigi Pedrazzini.

«Aspettavamo l’adesione ufficiale della Svizzera all’Onu da tantissimo tempo», ha sottolineato invece il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, accogliendo la delegazione elvetica al Palazzo di Vetro, a qualche ora dal voto dell’Assemblea generale sull’accettazione del 190esimo membro.

«La Svizzera ha molto da offrire all’Onu. È un paese che crede nel rispetto delle leggi e che costituisce un esempio magnifico di coabitazione tra culture diverse», ha rilevato Annan. «Non sono il solo a rallegrarmi, è l’insieme della comunità internazionale ad essere contenta oggi», ha dichiarato di buon umore davanti ai giornalisti.

Le priorità della Svizzera

Priorità elvetiche al Palazzo di Vetro – ha detto Deiss -saranno i temi che stanno a Berna particolarmente a cuore: pace, sicurezza delle persone nelle zone di guerra, lotta contro la povertà, diritti dell’uomo, protezione delle minoranze, salvaguardia dell’ambiente e sviluppo sostenibile.

Deiss ha citato alcuni esempi, cominciando dalla Corte penale internazionale, per la quale la Svizzera si è impegnata attivamente. «Una proliferazione delle immunità e delle clausole d’eccezione potrebbe minare il funzionamento della nuova corte. Ribadirò questo punto di vista oggi in occasione della riunione ministeriale degli Stati parte allo Statuto di Roma», ha affermato il consigliere federale con una chiara allusione alle remore americane.

Quale secondo esempio d’impegno Deiss ha affermato che quest’anno la Svizzera dedicherà particolare attenzione all’adozione, da parte dell’Assemblea generale, di un progetto di protocollo concernente la prevenzione della tortura. Terzo esempio di priorità elvetiche: le «sanzioni intelligenti». L’obiettivo sostenuto da Berna è di colpire più direttamente i dirigenti di un paese e risparmiare nel limite del possibile la popolazione civile e i paesi terzi.

La delicata questione irachena

Interpellato sulla posizione della Svizzera di fronte ai tamburi di guerra americani contro l’Iraq di Saddam Hussein, il ministro ha dapprima puntualizzato che la Svizzera è recisamente contraria all’immagazzinamento e all’impiego di armi di distruzione di massa. Tuttavia auspica che siano sfruttate in ambito Onu tutte le possibilità di un regolamento pacifico del conflitto. Se Baghdad non dovesse cooperare, se ne deve occupare il Consiglio di sicurezza. Deiss si è detto contrario a una «operazione unilaterale».

Durante la conferenza stampa è stato presentato per la prima volta al pubblico il francobollo speciale dedicato all’adesione svizzera. Opera del pittore, grafico e designer Roger Pfund, il francobollo da 90 centesimi, con al centro la sagoma della Svizzera e il simbolo dell’Onu, sarà in vendita da mercoledì.

swissinfo e agenzie

1945: fondazione delle Nazioni Unite a San Francisco.
1986: il 75% degli svizzeri respingono la proposta di aderire all’ONU.
2002: accettazione dell’adesione all’ONU nella votazione federale del 3 marzo.

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