“La Svizzera in bici” compie dieci anni
Le gite in bicicletta attirano sempre più appassionati in Svizzera, grazie allo sviluppo di una rete nazionale di piste ciclabili. Un'offerta di itinerari che, negli ultimi anni, si è allargata anche ad altre discipline, dall'escursionismo al pattinaggio fino alla canoa.
A dieci anni dall’inaugurazione del progetto “La Svizzera in bici” da parte dell’allora consigliere federale Adolf Ogi, sui suoi itinerari si percorrono ogni anno circa 200 milioni di chilometri, ben oltre la distanza tra la terra e il sole.
Le 225 tappe si snodano su e giù per le valli, attraverso l’Altipiano e le Alpi, lungo i fiumi o attorno ai principali laghi: a ogni cicloturista il suo itinerario, quindi, a seconda delle necessità ma soprattutto della condizione fisica.
E quando la stanchezza prende il sopravvento, o si incappa in qualche guasto “tecnico”, non si è certo lasciati allo sbaraglio. Gli itinerari proposti lungo le nove piste ciclabili nazionali sono infatti collegati alla rete di trasporti pubblici e completati con una lista di alberghi e di piccole officine di riparazione, in caso di necessità.
Un valore aggiunto per il turismo elvetico
Spente le prime dieci candeline, è dunque tempo bilanci per “La Svizzera in bici”. Questa iniziativa, promossa nel 1993 da alcuni cittadini di Olten, ha il merito di aver avvicinato sempre più la gente alla bicicletta, spiega entusiasta il membro della direzione del progetto SvizzeraMobile Lukas Stadtherr.
Senza dimenticare le ripercussioni positive di simili iniziative sul turismo elvetico: “ogni anno si contano oltre mezzo milione di pernottamenti e un fatturato di 135 milioni di franchi”, sottolinea Stadtherr a swissinfo.
Nel 2007 circa 210’000 persone hanno compiuto escursioni di più giorni lungo gli itinerari nazionali, percorrendo complessivamente 39 milioni di chilometri e spendendo 73 milioni di franchi tra pernottamenti, ristorazione e trasporti. Altri 62 milioni di franchi di fatturato sono inoltre riconducibili agli oltre 4,6 milioni di escursionisti di giornata. Rispetto al 2004, lo scorso anno il numero complessivo di utilizzatori delle piste ciclabili è cresciuto del 3%.
Si tratta senza dubbio di un valore aggiunto per il turismo nazionale, soprattutto a livello di immagine. Anche se, ricorda Stadtherr, “a beneficiare maggiormente dell’offerta di piste ciclabili sono naturalmente i cittadini svizzeri: solo un terzo dei cicloamatori proviene infatti da oltreconfine, la maggior parte dalla Germania”.
Favorire il traffico lento
Sulla scia del successo ottenuto da questo progetto, nel 2000 è stata creata la fondazione SvizzeraMobile con l’obiettivo di sviluppare una rete di percorsi per il tempo libero a favore del traffico lento.
Alle proposte in bicicletta è stata così aggiunta una serie di itinerari in mountain bike, a piedi, sui pattini e in canoa. Dalla primavera del 2008 è stata poi lanciata una piattaforma informativa su internet per promuovere delle vacanze attive nelle quattro attività ricreative, con tanto di spunti culturali e informazioni sul paesaggio.
“Questo sito multidisciplinare è un vero e proprio gioiello a livello internazionale”, precisa Stadtherr, “che favorirà senza dubbio un ulteriore sviluppo della rete ciclabile in Svizzera”. In cantiere vi sono infatti già numerosi progetti: dal miglioramento della qualità degli itinerari e della segnaletica, all’eliminazione dei passaggi pericolosi rimasti, fino alla separazione più completa delle piste dal traffico stradale.
Per quanto concerne la commercializzazione, l’obiettivo è di allargare la rete di alberghi e altri luoghi di ristoro legati a SvizzeraMobile e intensificare la promozione delle diverse iniziative sia in Svizzera che all’estero.
In città, in bici: una prerogativa di pochi
Se le escursioni sulle due ruote hanno attirato l’attenzione di un numero crescente di curiosi e appassionati, l’uso della bici quale mezzo di trasporto quotidiano è ancora poco diffuso in Svizzera.
“Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, le piste ciclabili nei centri urbani devono essere ulteriormente potenziate”, spiega a swissinfo il segretario generale di PRO VELO Suisse, Christoph Merkli. Un giudizio confermato anche da un’inchiesta realizzata dalla stessa associazione nel 2006: su 18 città, soltanto due hanno ottenuto un giudizio “soddisfacente” da parte delle diverse migliaia di ciclisti interrogati.
“È necessario creare una rete uniforme e coordinata, in modo da incentivare anche i più timorosi a lasciare l’auto in garage”, sottolinea Merkli. L’obiettivo, a breve-lungo termine, è di trasformare la bici da un semplice strumento per delle attività sportive, a un mezzo di trasporto per la vita di tutti i giorni. L’appello è dunque rivolto al mondo politico affinché “pedali” nella giusta direzione e contribuisca a trasformare la Svizzera in un vero e proprio paradiso del traffico lento.
swissinfo, Stefania Summermatter
Il progetto è nato nel 1993 dall’iniziativa di alcuni cittadini di Olten appassionati di cicloturismo.
Su mandato cantonale, tre anni dopo vengono pianificati 9 percorsi nazionali, per un totale di oltre 3’000 km dotati di segnaletica uniforme.
Nella primavera del 1998, il consigliere federale Adol Ogi inaugura ufficialmente “La Svizzera in bici”. Lungo i suoi itinerari vengono percorsi ogni anno 200 milioni di km circa.
Nel 2004 viene istituita la fondazione SvizzeraMobile e nel 2008 prende il via l’omonima piattaforma interattiva in internet, con l’obiettivo di sviluppare una rete di percorsi a favore del traffico lento.
“La Svizzera in bici” conta 9 itinerari nazionali e 55 regionali, per un totale di 225 tappe giornaliere e 8’500 km.
I percorsi sono segnalati da appositi cartelli rosso-blu e spiegati in dettaglio con guide, cartine e profili altimetrici.
La cifra d’affari annua generata dal progetto è di 130 milioni di franchi circa.
SvizzeraMobile è la rete nazionale dedicata al traffico lento, ossia alle escursioni o vacanze a piedi, in bicicletta, mountain bike, pattini e canoa.
Su questa piattaforma interattiva si trovano numerosi itinerari nazionali e regionali, collegati con i mezzi di trasporti pubblici.
Ai percorsi è associata l’offerta di servizi, quali il pernottamento, la ristorazione, il noleggio di veicoli e il trasporto di bagagli.
SvizzeraMobile conta 757 tappe regionali, 22 percorsi nazionali e 147 regionali. Ogni anno vengono percorsi circa 20’000 chilometri.
Per l’anno in corso, le entrate generate da SvizzeraMobile sono stimate a 300-500 milioni di franchi.
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