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Lo spinello non sarà più punibile

Keystone

Lo ha deciso il consiglio federale, che venerdì ha trasmesso al parlamento la sua proposta per la revisione della legge sugli stupefacenti. Il governo, oltre alla depenalizzazione del consumo e a nuove norme sulla coltivazione e sul commercio di canapa, propone pure la conferma dei "quattro pilastri" della politica svizzera della droga.

In origine, la legge federale sugli stupefacenti si limitava al controllo della droga. Una sua prima revisione, nel 1975, aveva permesso d’introdurre misure medico-sociali ed assistenziali, allo scopo di lottare in modo più efficace contro i problemi legati alla droga. Ma da allora la problematica delle dipendenze è notevolmente cambiata in Svizzera.

Per esempio, il numero dei tossicomani è nettamente aumentato nel corso degli anni Ottanta, con un incremento del consumo di canapa e di droghe sintetiche. Anche la diffusione dell’Aids e l’aggravamento delle conseguenze sociali della tossicodipendenza hanno profondamente trasformato il quadro complessivo dei rischi, anche sanitari, legati al consumo di droghe.

È quindi emersa l’esigenza di nuove modalità operative, sia per un’efficace azione preventiva, sia per lottare con successo contro il fenomeno. Di qui è gradualmente sorto, nella seconda metà degli anni Novanta, il modello “svizzero” di affrontare i problemi della droga, fondato su quattro “pilastri”: la prevenzione, per impedire l’accesso al consumo illecito; la terapia, che punta alla disintossicazione e alla reintegrazione dei tossicomani; la riduzione dei rischi, basata sull’aiuto alla sopravvivenza dei soggetti in piena dipendenza; la repressione e il controllo, che significa perseguimento penale della produzione, del commercio e del consumo illeciti e controllo più stretto delle operazioni lecite nel campo degli stupefacenti.

Questo nuovo modello, largamente accettato dagli ambienti politici, professionali, dai cantoni e dai comuni, è stato concretizzato nel quadro della legge attualmente in vigore. La revisione proposta dal Consiglio federale costituisce quindi essenzialmente un adattamento della legge alla situazione già determinata in pratica. Essa offre tuttavia l’indispensabile sostegno legislativo ai numerosi operatori nello svolgimento dei loro compiti.

La principale innovazione riguarda la canapa. Viene abrogata la punibilità del consumo di canapa e dei relativi “atti preparatori”: si tiene conto così dell’evoluzione della realtà sociale e si sgrava il lavoro della polizia e della giustizia.

Un certo numero di punti di vendita, la coltivazione della canapa destinata alla droga e la produzione di prodotti di questa pianta, potrebbero essere consentiti a determinate condizioni. Misure accompagnatorie dovranno evitare di banalizzare il consumo di canapa, in particolare presso i giovani. Il principio ispiratore di tali misure è: aiutare invece di punire.

Anche per quanto riguarda il consumo di altri stupefacenti, il Consiglio federale propone di limitare l’obbligo di perseguimento penale mediante soluzioni più flessibili, e di definire quindi le condizioni che permettono le eccezioni a tale obbligo.

Viene anche introdotto nella legge il trattamento terapeutico con prescrizione di eroina, dopo che questa prassi aveva suscitato vivo interesse sul piano internazionale. Sono infatti numerosi i paesi che danno un crescente peso agli aspetti sanitari e sociali legati al consumo di droga, anche riprendendo alcuni elementi della politica svizzera sugli stupefacenti.

La revisione della legge, i cui elementi di novità sono compatibili con gli accordi internazionali in materia di droga, suscita quindi un interesse notevole anche all’estero.

Silvano De Pietro

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