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Un avvocato svizzero nelle vesti di Mister Atene

Denis Oswald, responsabile della Commissione di coordinamento del CIO swissinfo.ch

A sette anni dall’attribuzione delle Olimpiadi estive 2004 ad Atene, la domanda principale che tormenta gli addetti ai lavori è sapere se tutto sarà pronto a tempo.

La missione più delicata spetta allo svizzero Denis Oswald, supervisore dei preparativi dei Giochi.

“Non ho mai dormito molto bene”, afferma d’entrata Denis Oswald, membro del Comitato olimpico internazionale (CIO) e responsabile dei preparativi dei Giochi.

I motivi per non avere un sonno tranquillo non mancano. In più occasioni, i media hanno espresso forti dubbi sulla fattibilità delle Olimpiadi, dopo i ritardi e le difficoltà accumulate dagli organizzatori.

Stadi ed altre infrastrutture sportive ancora in costruzione, vie d’accesso non terminate, scioperi nei cantieri. La situazione sotto il sole ellenico è stata più volte descritta come compromessa, senza vie d’uscita.

“La candidatura della Grecia è stata una delle più difficili”, indica Oswald dall’alto della sua esperienza. “A differenza di Atlanta, Atene ha dovuto costruire tutto da zero, dall’impianto elettrico, al sistema di telecomunicazione ed alla rete dei trasporti”.

In qualità di presidente della Federazione internazionale di canottaggio (FISA), il 57enne di Neuchâtel è membro del CIO, dove da tre anni è a capo della Commissione di coordinazione dei Giochi di Atene. Un incarico che fino al 2001 era affidato a Jacques Rogge, l’attuale presidente del CIO.

Atleta, addetto sportivo e avvocato

“È stata la prima scelta presa dal neo presidente Rogge, quella di affidarmi il dossier di Atene”, spiega Oswald.

Una proposta che ha necessitato di due giorni di riflessione. Oswald temeva di non disporre di tempo a sufficienza per ricoprire questa funzione.

Un incarico – che svolge a titolo benevolo – che viene ad aggiungersi ai suoi impegni in qualità di avvocato, di giudice presso il Tribunale arbitrale dello sport (TAS), di direttore del Centro internazionale per lo studio dello sport (CIES) e di docente all’Università di Neuchâtel.

La sua passione per lo sport la si può palpare nel suo studio con vista sul lago di Neuchâtel: fogli e carte intestate con i cinque anelli olimpici ammucchiati sulla scrivania, una copia della fiamma olimpica appoggiata sullo spesso tappeto che ricopre il pavimento dell’ufficio, una vetrata che illustria i canottieri svizzeri e modelli in scala ridotta di canoe. Senza dimenticare la cyclette “parcheggiata” sul balcone.

Cartellino giallo per la Grecia

Il disordine sul tavolo di Oswald riflette i problemi che caratterizzano i preparativi dei Giochi.

Ogni sei mesi, un’ispezione ufficiale ha luogo per verificare l’avanzamento dei lavori. In tre anni, l’avvocato neocastellano ha già volato 25 volte nella capitale ellenica.

Solo durante l’ultima visita in maggio è finalmente apparsa qualche nota positiva: lo stadio olimpico, di una capienza di 55’000 persone, ha infatti eretto l’ampio tetto. Un’operazione dal significato simbolico, con grande sollievo di Oswald.

“Il CIO è stato in contatto permanente con il vecchio ed il nuovo governo greco. Abbiamo dovuto alzare un po’ il tono della voce, ricordando che l’immagine data dalla città natale delle Olimpiadi è una parte importante della manifestazione”, indica Oswald.

Il responsabile dei preparativi ha già esercitato una leggera pressione sul governo attraverso i media, infliggendo più volte “il cartellino giallo” ai responsabili dei lavori.

Non solo critiche però. C’è spazio anche per qualche complimento. “Bisogna essere sufficientemente diplomatici, al fine di non demotivare le persone. I greci hanno in fondo realizzato in quattro anni quello che avrebbero dovuto fare in sette”, afferma Oswald.

Paura terrorismo, in ricordo di Monaco 1972

Oltre all’organizzazione, ci sarà un altro tema che occuperà i pensieri di Oswald, dal momento che si accenderà la fiamma olimpica fino alla cerimonia di chiusura: la sicurezza.

Secondo il responsabile svizzero “il rischio di attentati e la sicurezza sono le priorità assolute del CIO”.

Un attentato terroristico, Oswald l’ha già vissuto, quando si trovava con la selezione di canottaggio a Monaco, durante le Olimpiadi del 1972.

“Avevo già vinto le mie scommesse personali, ma volevo rimanere fino al termine dei Giochi per godermi le altre gare”, racconta Oswald.

Ma quando un commando palestinese penetrò nel villaggio olimpico ed uccise alcuni atleti israeliani, il giovane canottiere svizzero cambiò idea: “Sono immediatamente rientrato in Svizzera”.

La sicurezza prima di tutto

Per gli addetti ai lavori è chiaro: un attacco terroristico rappresenterebbe la fine delle Olimpiadi di Atene.

Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, la sicurezza è diventata uno dei temi principali. Come conferma Oswald “non si sono mai prese delle misure così importanti per una manifestazione sportiva, sebbene il rischio zero non esista”.

70’000 persone, tra cui soldati della NATO, si occuperanno della sicurezza. I costi di questa sorveglianza – terrestre, aerea e marittima – ammontano a un miliardo di euro (circa 1,5 miliardi di franchi).

“Adesso capite perché non ho il sonno tranquillo”, conclude Oswald.

swissinfo, Mathias Froidevaux e Philippe Kropf, Neuchâtel
(traduzione: Luigi Jorio)

Denis Oswald è nato nel 1947 a Neuchâtel.

Appassionato di corsa, ciclismo e sci, è stato 13 volte campione svizzero di canottaggio ed ha fatto parte della squadra nazionale dal 1968 al 1976.

Presente a tre edizioni dei Giochi (Messico 1968, Monaco 1972 e Montreal 1976), Oswald ha conquistato un quarto posto ai Mondiali del 1974.

Dal 1991 è membro del Comitato internazionale olimpico e dal 2001 è il responsabile della coordinazione dei preparativi di Atene 2004.

la 28esima edizione delle Olimpiadi estive si svolgerà ad Atene dal 13 al 29 agosto
28 discipline sportive
10’500 atleti
5’500 addetti sportivi
21’500 corrispondenti
70’000 addetti alla sicurezza

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