Nigeria, ancora orrori, nuovi stragi
(Keystone-ATS) Ancora orrori in Nigeria. È una scia di sangue quella che segna il Paese, martoriato da attentati e attacchi che si susseguono senza sosta, quasi tutti con la firma dei jihadisti di Boko Haram. Un doppio attentato in un mercato a Jos, nel centro del paese, ha causato oggi 31 morti, mentre ieri sera due attentati suicidi, entrambi compiuti da donne, in un mercato di Kano, avevano fatto quattro morti. E sempre a Kano oggi, è stata evitata un’ennesima strage con l’arresto di una ragazzina di 13 anni che indossava una cintura esplosiva.
Si tratta dello stessa città, nel nord del Paese, in cui il 29 novembre un sanguinoso attacco aveva causato 120 morti. Mentre ieri un ulteriore raid attribuito ai miliziani islamici di Boko Haram nella non lontana Gajiganna ha lasciato sul terreno 11 morti.
Le esplosioni che oggi hanno colpito Jos sono avvenute in un mercato dopo le 18.00, vicino al luogo dove lo scorso maggio un attacco simile aveva già ucciso almeno 118 persone. Le vittime tuttavia, sottolineano le autorità, potrebbero aumentare: “attualmente sono stati individuati 31 corpi, ma i soccorritori sono ancora sul posto”, ha detto Pam Ayuba, portavoce del governatore dello stato di Plateau, Jonah Jang, di cui Jos è la capitale.
Neanche un’ora prima, un’adolescente di 13 anni era stata bloccata a Kano dalla polizia alla periferia della città mentre cercava di introdursi in un ambulatorio con l’armamentario esplosivo d’una piccola terrorista kamikaze (o più probabilmente di una bomba umana inconsapevole). “È arrivata in compagnia di un uomo di 30 anni”, ha riferito un infermiere della clinica.
L’arresto della ragazza segue di poche ore due attentati suicidi che hanno causato la morte di quattro persone. Attentati compiuti entrambi ieri sera da donne nel mercato di Kantin Kwari a Kano e poi rivendicati da Boko Haram. Le donne kamikaze, che nascondono esplosivi sotto il loro lungo hijab, o a volte portandoli negli zaini, sono del resto sempre più spesso coinvolte in attacchi attribuiti alla sanguinaria setta islamica.
Kano, grande città di 10 milioni di abitanti a maggioranza musulmana del nord della Nigeria, era stata investita appena il 29 novembre da un altro sanguinoso attacco (almeno 120 i morti) condotto da un commando terrorista nella Grande Moschea locale, per colpire il simbolo di un Islam tradizionale e non integralista.