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Profughi: Slovenia, da Croazia flussi incontrollati

(Keystone-ATS) La Croazia starebbe inviando in Slovenia “in modo organizzato” e pianificato un flusso incontrollato di profughi. Lo ha dichiarato Bostjan Sefic, segretario di Stato sloveno agli interni, citato dall’agenzia di stampa STA.

Con questo atteggiamento, ha rimarcato Sefic, la Croazia vuole scaricare la responsabilità per la gestione dell’emergenza profughi sulla Slovenia. Sefic ha aggiunto inoltre che il governo croato non mostra compassione per i profughi.

Da Zagabria la ministra degli esteri Vesna Pusic ha fatto sapere che la Croazia “è aperta a un accordo sul transito dei migranti con la Slovenia, ma non uno che parta dal presupposto che in Croazia entrano sette o otto mila persone e la Slovenia ne accoglie 2500”.

Pusic ha affermato che la Slovenia non ha accettato la proposta di Zagabria di organizzare insieme il transito dei profughi dal confine serbo-croato fino a quello sloveno-austriaco. “Ci troviamo tutti in una situazione straordinaria – ha spiegato – ed è evidente che non può essere gestita rispettando in pieno le regole dei trattati di Schengen e di Dublino”.

Intanto altri 2500 migranti, che erano ospitati nel centro di raccolta sloveno di Sentilj, al confine sloveno-austriaco, hanno passato la frontiera e sono stati accolti nella tarda mattinata in Austria. Alle 11.00 a Sentilj erano rimasti circa 250 profughi, ma in giornata era previsto un altro consistente flusso di arrivi.

Le autorità di Lubiana rendo noto che, secondo dati di oggi, nei vari centri per i migranti in Slovenia sono ospitate in totale 10’284 persone: nei centri di permanenza temporanea ci sono 2774 profughi, in quelli di raccolta 7510.

La rappresentante dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) che sta seguendo la situazione in Slovenia, Caroline Van Buren, ha dichiarato all’agenzia STA che “le autorità slovene, nella situazione molto difficile, in cui si trovano, fanno, quello che devono fare”. Van Buren ha elogiato il lavoro della polizia e ha puntualizzato, che “è molto difficile organizzare il lavoro a causa degli arrivi di molti gruppi di profughi non annunciati”.

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