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“Sugli appalti manca reciprocità”

Gli appalti pubblici in Lombardia dovrebbero divenire più accessibili ai consorzi elvetici Keystone

Le imprese edili ticinesi puntano l'indice contro l'Italia. Ora sono previsti interventi per facilitare l'accesso al mercato italiano degli appalti pubblici.

Mancanza di informazione e difficoltà a districarsi nelle pastoie burocratiche: contro questi ostacoli si scontrano le aziende ticinesi, che corrono il rischio di essere tagliate fuori dalle gare d’appalto italiane.

Gli Accordi bilaterali sono entrati in vigore lo scorso giugno, ma solo formalmente, a quanto dicono gli operatori economici. Giovedì a Lugano, alla Camera di commercio dell’industria e dell’artigianato del Canton Ticino, rappresentanti del dipartimento del Territorio e delle categorie professionali interessate hanno incontrato Luzius Wasescha, delegato per gli accordi commerciali del Seco, il Segretariato di Stato dell’economia, e Francesco Garri, presidente dell’Autorità di sorveglianza sui lavori pubblici di Roma.

Porte aperte solo in un senso

Nel corso dei colloqui sono emerse le difficoltà e le preoccupazioni di imprenditori e professionisti ticinesi. “Alle imprese italiane sono state aperte le porte, ma non è stato così per noi – ha precisato Dante Gilardi, presidente della Società impresari costruttori -. Le autorità ticinesi non solo hanno fornito tutte le informazioni necessarie, ma hanno anche agevolato le ditte italiane”.

Ha rincarato la dose Edo Bobbià, segretario dell’associazione: “Noi non siamo ancora in Italia. Non possiamo continuare ad attendere le risposte alle nostre domande su come partecipare alle gare. I concorsi non aspettano. Nella Penisola, poi, c’è ancora un certo protezionismo. C’è la tendenza a favorire le imprese locali”.

Insomma, la strada è irta di ostacoli, ma anche perché sono ancora da chiarire alcuni aspetti normativi. Non si sa, ad esempio, se ci sarà il riconoscimento automatico delle qualifiche dei professionisti italiani e svizzeri.

Migliori informazioni

I due Paesi stanno comunque lavorando per rendere accessibili a tutti le informazioni necessarie. “Se le imprese elvetiche hanno un problema – ha precisato Garri – non devono rivolgersi agli uffici italiani, ma all’autorità svizzera”. In ottobre in Ticino verrà allestito un sito sugli appalti pubblici di tutti i Cantoni, e con un collegamento con l’Europa.

“Saremo in contatto – ha aggiunto Vinicio Malfanti, capo dei servizi generali del dipartimento del Territorio – con l’Autorità di sorveglianza italiana”. Quest’ultimo è un organismo che vigila sulla regolarità degli appalti pubblici, garantendo trasparenza e parità di trattamento. Un osservatorio, all’interno dell’Autorità di sorveglianza, ha poi il compito di raccogliere in tempo reale tutti i dati sulle gare d’appalto a livello nazionale, mettendole a disposizione degli utenti.

Il prossimo autunno è previsto un altro incontro italo-svizzero in modo da approfondire i problemi sugli appalti pubblici e trovare le opportune soluzioni.

Elisabetta Pisa

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