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Paolo Meneguzzi canta per la Svizzera

Keystone

L'artista ticinese rappresenta la Svizzera all'«Eurovision Song Contest» di Belgrado. Paolo Meneguzzi – che ha iniziato la sua carriera in Sudamerica prima di diventare celebre in Ticino e in Italia – spera di far breccia nel resto dell'Europa.

Fino a poco tempo fa, Paolo Meneguzzi era poco noto nella Svizzera francofona e germanofona. La situazione è tuttavia cambiata quando il 31enne è stato designato rappresentante rossocrociato in occasione del concorso canoro europeo.

Il cantante ticinese tenterà di riscattare la magra figura rimediata lo scorso anno a Helsinki da DJ Bobo. La canzone che Meneguzzi presenterà il 22 maggio in Serbia s’intitola «Era stupendo» e tocca i temi dell’odio, della povertà, della miseria e dei giorni felici nell’infanzia.

Il regalo del nonno

Paolo Meneguzzi ha dovuto lavorare duramente per far decollare la sua carriera, che è iniziata già da bambino con la prima competizione musicale nell’oratorio di Stabio (Ticino), dove è cresciuto.

All’età di otto anni, Paolo riceve in dono dal nonno la sua prima chitarra. In seguito, Meneguzzi divide il proprio tempo libero tra le sue due grandi passioni: la musica – adora Eros Ramazzotti – e il calcio. Il giovane dimostra parecchio talento anche sul terreno da gioco, arrivando persino a giocare in Prima Lega, con la maglia del FC Chiasso.

Paolo Meneguzzi desidera ardentemente intraprendere una carriera in ambito musicale, ma i genitori non sono del medesimo parere: preferiscono che il figlio si dedichi a un’attività più sicura. Meneguzzi frequenta quindi la scuola di commercio e viene assunto da una banca di Chiasso.

I suoi ricordi professionali non sono eccellenti, come ha confidato in un’intervista alla rivista Illustrazione ticinese: «mi dicevano sempre di lasciar perdere i sogni e pensare piuttosto al lavoro!».

La decisione di abbandonare l’apprendistato bancario per dedicarsi completamente alla musica costituisce per lui un motivo di sollievo, ma fa arrabbiare il padre.

In Italia passando dal Cile

Nel 1995 e nel 1996, Meneguzzi cerca invano di riuscire a partecipare al Festival della canzone italiana di Sanremo. Paolo tenta quindi la fortuna oltre oceano, spedendo una sua canzone – «Arià, Ariò» – al Festival di Viña del Mar, in Cile.

Quest’opera non gli permette soltanto di vincere la competizione, ma pone anche le basi per lo sviluppo futuro di tutta la sua carriera. La canzona ottiene infatti un grandissimo successo e lo rende famoso il tutto il Sudamerica, dove pubblica i suoi primi quattro dischi.

In quest’ottica si inserisce anche il cambiamento di nome artistico: Paolo si chiama in realtà Pablo, ma la casa discografica preferisce la versione italianizzata per distinguerlo dai moltissimi omonimi presenti in quella regione.

Nel 2001 Meneguzzi può finalmente esordire a Sanremo; a quella iniziale, sono seguite altre cinque partecipazioni. Nell’edizione del 2007, Paolo ottiene il sesto posto grazie alla sua canzone «Musica»: il brano resterà per cinque settimane ai vertici delle classifiche discografiche. Quest’anno l’artista ticinese ha ottenuto il medesimo piazzamento con la canzone «Grande».

A livello mondiale, la sua produzione è stata premiata con sette dischi d’oro e sette dischi di platino.

Sguardo verso nord

Paolo Meneguzzi è fiero di poter salire sul palco per difendere i colori della Svizzera, ma ha anche ambizioni personali. «Nell’Europa settentrionale sono relativamente poco conosciuto, quindi spero di aumentare il numero di interessati alla mia musica», afferma.

Nonostante il successo, Paolo resta con i piedi per terra: gentile, disponibile, apprezza la tranquillità e la discrezione. Pur non essendo praticante, Meneguzzi è credente e prega ogni sera.

Da poco tempo vive a Lugano, ma si sposta frequentemente a Pollegio, nei pressi di Biasca, dove è situato lo studio di registrazione del suo produttore.

Single convinto

Le sue canzoni parlano di amore e di sentimenti profondi, ma Paolo non ha ancora incontrato il grande amore. Anche se le relazioni e le ragazze interessate a lui non gli mancano, Meneguzzi preferisce per il momento restare solo.

A suo parere, questo aspetto potrebbe anche essere legato al fallimento del matrimonio dei genitori, che si sono separati quando Paolo aveva 16 anni. Un evento che, secondo lui, «è avvenuto troppo tardi: sono rimasti insieme soltanto per me».

Meneguzzi ha una relazione molto stretta con i genitori: definisce la mamma Loredana – a cui nel 2003 ha dedicato il disco «Lei è» – come la donna finora più importante della sua vita. Il padre Gomez è uno dei tifosi più appassionati di Paolo.

swissinfo, Gerhard Lob, Lugano
(traduzione e adattamento, Andrea Clementi)

Il 20 e il 22 maggio a Belgrado hanno luogo le due serate di semifinale, a ognuna delle quali parteciperanno 19 artisti. Meneguzzi salirà sul palco giovedì. Le dieci migliori canzoni saranno in lizza per la finale di sabato 24.

L’ultima vittoria rossocrociata risale a vent’anni fa: in quell’occasione l’artista canadese Céline Dion – che rappresentava la Svizzera al concorso di Dublino – aveva vinto la gara con la canzone «Ne partez pas sans moi».

1977: nasce il 6 dicembre a Mendrisio (Ticino).

1996: vince il Festival internazionale della canzone di Viña del Mar (Cile) con la canzone «Arià, Ariò.

2001: prima partecipazione al Festival della canzone italiana di Sanremo (settimo posto con il brano «Ed io non ci sto più»).

2002: primo successo commerciale in Italia, con il singolo «In nome dell’amore».

2004/2005: partecipa a Sanremo (con «Guardami negli occhi» e «Non capiva che l’amavo»).

2007: pubblica il disco «Musica», finora il suo album più venduto.

2007/2008: partecipa a Sanremo (con «Musica» e «Grande»).

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