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La crisi corrode il gigante dell’acciaio

La crisi economica ha sprofondato il gruppo siderurgico svizzero Schmolz+Bickenbach nelle cifre rosse: il 1. semestre 2009 si è chiuso con una perdita netta di 149 milioni di euro (227 milioni di franchi). Annunciata la soppressione di 350 impieghi.

La cifra d’affari si è ridotta di oltre la metà, scendendo a 1,054 miliardi di euro (circa 1,6 miliardi di franchi), ha indicato venerdì l’impresa con sede a Emmenbrücke, vicino a Lucerna.

Dopo un buon 1. semestre 2008, la domanda in acciaio speciale – una specialità di Schmolz+Bickenbach – è costantemente calata; i clienti dell’industria automobilistica e delle macchine hanno inoltre ridotto i loro stock, ciò che ha comportato una flessione delle ordinazioni.

Per ritrovare le cifre nere, Schmolz+Bickenbach (ex Swiss Steel) estenderà le sue misure di riduzione dei costi. Il gruppo, il cui effettivo nel mondo si è ridotto in un anno di 1’248 impieghi per stabilirsi a 9’953 collaboratori, intende sopprimere ulteriori 350 posti entro l’anno prossimo.

swissinfo.ch e agenzie

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