Contadini ai valichi di confine per promuovere la carne svizzera

Gli animali da macello svizzeri vivono meglio, dicono i contadini Keystone

Gruppi di contadini si sono appostati mercoledì a tre valichi di confine per un'azione di sensibilizzazione: lo scopo era di incoraggiare i «turisti della spesa» elvetici a preferire alla carne dell'Unione europea quella indigena, prodotta a loro dire nel rispetto degli animali.

Nella mattinata, al valico di Bardonnex (Ginevra), una trentina di agricoltori ginevrini, vodesi e friburghesi hanno distribuito mele e volantini agli automobilisti svizzeri che si recavano in Francia.

«Si tratta di una manifestazione di promozione e non di scontento», ha indicato Nil Anker, responsabile della Camera agricola ginevrina. Nel pomeriggio azioni analoghe si sono svolte alle dogane del Col-des Roches (Neuchâtel) e Saint-Gingolphe (Vallese), come pure a Kreuzlingen (Turgovia).

La campagna promozionale, lanciata lunedì scorso a Berna dalla Protezione svizzera degli animali (PSA) e dall’Unione svizzera dei contadini (USC), è stata battezzata «Cuore anziché portamonete» e continuerà fino a sabato.

Con immagini shock sul mercato del bestiame da macello in Belgio e i trasporti di maiali nell’Unione Europea gli organizzatori hanno mostrato il rovescio della medaglia della carne a buon mercato. «Vogliamo denunciare le sofferenze che si nascondono dietro questi prodotti di importazione», hanno affermato a Berna.

swissinfo e agenzie