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Kuoni cade nelle cifre rosse

Kuoni nelle cifre rosse, ma la direzione confida nella ripresa Keystone Archive

Il numero uno nazionale del settore viaggi presenta oltre 280 milioni di perdite per il 2001. Tutte le filiali estere sono in rosso, solo in Svizzera il risultato è buono.

Kuoni è caduta pesantemente nelle cifre rosse nel 2001, dopo sei anni record consecutivi. Il più importante operatore viaggi della Svizzera ha subito una perdita di 281,7 milioni, contro l’utile di 115,1 milioni realizzato nel 2000, ha indicato mercoledì la società. Sul risultato hanno inciso gli attentati dell’11 settembre negli USA e problemi interni. Nel 2002 dovrebbero tornare gli utili.

11 settembre e le partecipazioni all’estero

È stato “l’anno più difficile dalla fine della guerra” per il gruppo, ha dichiarato nella conferenza stampa di bilancio a Zurigo il presidente della direzione Hans Lerch.

Ad incidere sul risultato del gruppo non è stato tanto il calo del fatturato – le vendite sono scese solo dell’1,2 per cento a 4,065 miliardi – quanto gli accantonamenti di 80 milioni di franchi per la filiale scandinava Apollo, mal gestita, e gli ammortamenti per 203,3 milioni in relazione agli attentati dell’11 settembre. Il gruppo propone una rinuncia al dividendo.

Nel quarto trimestre 2001, il mercato dei viaggi è crollato dopo l’attacco terroristico a New York e Washington. Kuoni ha guadagnato negli ultimi tre mesi dell’anno 80 milioni di franchi in meno rispetto all’anno prima, mentre di solito questo è un periodo in cui la voglia di viaggi è molto forte. Il disastro Swissair ha pesato per circa 8 milioni.

Altri costi supplementari ha causato la vicenda Daniel Affolter, il presidente del consiglio di amministrazione di Kuoni andatosene all’inizio di giugno dopo essere stato «sospeso». Affolter ha ricevuto indennità di partenza per 3,5 milioni.

Successo in Svizzera

Kuoni ha lavorato con successo in Gran Bretagna e in Svizzera, paese in cui viene realizzato un quarto circa del fatturato. In Scandinavia è stata invece registrata una perdita di oltre 50 milioni di franchi. Ci sono state pure costose ristrutturazioni in Italia, con circa 100 licenziamenti. Complessivamente, nel mondo Kuoni ha soppresso circa 500 impieghi.

In Scandinavia come in Italia i problemi sono stati ora risolti. La ristrutturazione è conclusa, ha detto Lerch. Anche se la prima metà dell’anno si sta rivelando ancora difficoltosa, Kuoni confida di poter ottenere nel 2002 un risultato nettamente migliore, sempre che non succedano «fatti straordinariamente negativi», espressione con la quale il presidente della direzione si riferisce innanzitutto a una possibile guerra degli USA in Iraq.

Se la situazione rimarrà tranquilla, l’evoluzione delle prenotazioni fa pensare che dopo il calo registrato per l’11 settembre la voglia di vacanze sia tornata e interessi tutti i principali mercati.

swissinfo e agenzie

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