
Prevista una netta crescita degli acquisti via Internet

Entro il 2005, per alcuni generi di prodotti almeno, come libri e CD, fino a un quarto delle vendite totali in Svizzera avverranno «online». È il pronostico che scaturisce da uno studio della Ernst & Young, secondo il quale acquistare via internet diventa una pratica sempre più popolare.
Attualmente, nella Confederazione, il volume di acquisti sul web rimane minimo rispetto all’insieme delle vendite, con 20 milioni di franchi circa su un totale annuo di oltre 80 miliardi. Ma stando a uno studio presentato lunedì a Zurigo dalla società di consulenza aziendale Ernst & Young, intitolato «Global Online Retailing», ci sono buone prospettive per il commercio elettronico.
Entro il 2005, le vendite online potrebbero raggiungere il 10-12 per cento del totale nei settori abbigliamento, accessori e giocattoli. Per libri, musica, software, video e apparecchi elettronici (radio, TV ecc.) si potrebbe raggiungere addirittura il 25 per cento.
Gli svizzeri sono definiti dallo studio – basato su un sondaggio di consumatori e società con servizi online in 12 paesi del mondo – come appartenenti alla categoria degli «entusiasti dell’e- commerce»: il 9 percento dei nuclei domestici hanno già acquistato una volta almeno sul web nei 12 mesi passati. Solo negli USA e in Gran Bretagna la proporzione è maggiore.
Il consumatore elvetico si distingue anche perché, più che altrove, utilizza Internet per le prenotazioni e le ordinazioni di biglietti. Egli è pure particolarmente interessato ai servizi di tipo finanziario. Via Internet acquista soprattutto libri (61 per cento), computer e tecnologia informatica (48 per cento), come pure registrazioni musicali (46 per cento). Oltre il 70 per cento degli acquirenti online in Svizzera hanno comperato da un offerente con sede all’estero.
Un altro studio, pubblicato lunedì dall’impresa di consulenza aziendale Arthur D. Little mostra che le imprese elvetiche riconoscono sempre più il potenziale di crescita del «mobile commerce», o «m-commerce», ossia il commercio basato sulla telefonia cellulare e sulle applicazioni Wap, ma sono riluttanti a lanciarvisi in attesa di conoscerne meglio le applicazioni e i vantaggi.
Solo il 23 per cento delle imprese già punta sull’m- commerce e solo la metà si è già confrontata con esso. Lo studio si basa sulle risposte di 120 soltanto delle 2700 imprese interpellate.
Soprattutto il settore turistico vede nell’introduzione della nuova tecnologia un vantaggio concorrenziale, come pure la maggioranza di media e fornitori di servizi finanziari. Tuttavia solo il 17 per cento delle imprese di viaggi hanno già obiettivi chiaramente formulati in questo ambito, mentre tra i fornitori di servizi finanziari la proporzione sale al 38 percento e tra i media al 40 percento.
swissinfo e agenzie

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.