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Leuthard vuole introdurre CCL per chi lavora nei media

(Keystone-ATS) La ministra svizzera per i media Doris Leuthard invita gli editori ticinesi e svizzerotedeschi a negoziare con i sindacati un contratto collettivo di lavoro (CCL). In Svizzera romanda è già in vigore un CCL.

Il Consiglio federale non intende immischiarsi direttamente in tale questione.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

“Ma mi auguro che gli editori siano pronti a dialogare”, ha dichiarato Leuthard in un’intervista pubblicata oggi dalla “Nordwestschweiz”. La ministra valuta che la qualità della stampa sarebbe superiore con un CCL.

I giornalisti “non sono diventati meno bravi”, relativizza Leuthard. Ma subiscono grandi pressioni di tempo e costi, a suo avviso. “Non è sorprendente che, a volte, i giornalisti si copino l’un l’altro”.

Questo tipo di giornalismo è “chiaramente aumentato” la domenica nei media online. Gli editori devono chiedersi quale livello di qualità vogliono. È in gioco la credibilità dei loro prodotti, sottolinea l’argoviese.

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