A Zurigo si sta lavorando per una nuova costituzione cantonale
Zurigo si prepara a modificare la sua ottocentesca costituzione cantonale. A tal fine è stata eletta in giugno un'Assemblea costituente. I temi più controversi sono parecchi e lasciano prevedere dibattiti molto vivaci.
L’attuale costituzione cantonale zurighese entrò in vigore il 18 aprile del 1869. Dopo 131 anni, e seguendo l’esempio di altri cantoni che l’hanno già fatto negli ultimi anni, anche Zurigo ha deciso di svecchiare la propria legge fondamentale e di adeguarla ai tempi. L’anno scorso una decisione del parlamento cantonale aveva posto le basi per l’elezione, avvenuta lo scorso 18 giugno, di un’Assemblea costituente di 100 deputati, la quale ha tempo cinque anni e dispone di cinque milioni di franchi per svolgere il proprio compito.
Manca ancora più di un mese alla prima seduta, fissata per il 13 settembre prossimo, e già sono state annunciate una decina di proposte di nuova costituzione cantonale, all’indirizzo dell’Assemblea costituente. Si tratta di progetti formulati dai partiti maggiori, ma non mancano le proposte individuali di singoli deputati. E poi c’è il Governo cantonale, che detiene il diritto di presentare un proprio progetto.
La riforma toccherà, in particolare, alcuni temi politicamente molto scottanti, come l’elezione del Governo cantonale col sistema proporzionale, il diritto di voto agli stranieri, la partecipazione al voto degli svizzeri all’estero, l’introduzione del referendum “costruttivo” (cioè l’obbligo di accompagnare la richiesta di abrogazione di una norma con una proposta sostitutiva), la ripartizione territoriale in distretti e la fusione di collegi elettorali.
Dal numero di progetti avanzati, dall’importanza politica delle riforme da introdurre e dal tempo previsto per lo svolgimento dei lavori dell’Assemblea costituente, si può già prevedere una lunga stagione di duri scontri politici. Il Governo ha già dato inizio alle grandi manovre, chiedendo al Parlamento cantonale di approvare subito una serie di riforme, mettendo così l’Assemblea costituente di fronte al fatto compiuto o, almeno, ipotecandone pesantemente il lavoro.
Tra queste riforme, ce n’è anche una che riguarda direttamente gli svizzeri all’estero. Questi possono votare per eleggere i deputati al Consiglio nazionale, ma non per designare i rappresentanti del cantone nel Consiglio degli stati. Il Governo cantonale intende ora dare agli svizzeri dell’estero anche questa seconda possibilità di partecipazione, ma nulla di più: per le votazioni su temi specifici si presume infatti che gli svizzeri dell’estero non possano informarsi sufficientemente.
Un’altra riforma che il Governo zurighese vorrebbe attuare subito, e che rischia di accendere ampie discussioni, è l’esame preventivo delle iniziative popolari prima che inizi la raccolta delle firme, analogamente a come avviene a livello federale. Attualmente nel canton Zurigo le iniziative vengono sottoposte ad esame di compatibilità formale e materiale dopo la raccolta e la presentazione delle firme. Di conseguenza, quando le firme sono più di diecimila, l’esame non garantisce un sufficiente rigore.
La nuova costituzione cantonale di Zurigo dovrà essere definita e sottoposta a votazione popolare entro cinque anni. Qualora venisse respinta, l’Assemblea costituente avrebbe ancora un anno di tempo per presentarne una versione modificata.
Silvano De Pietro, Zurigo
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