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Assicuratore reintroduce la cortina di ferro

Gravi incidenti provocati negli ultimi mesi da giovani conducenti dei Balcani hanno attirato l'attenzione e le polemiche in Svizzera Keystone

La Mobiliare ha deciso di non stipulare più contratti per veicoli a motore con persone originarie dell'Europa dell'Est e dei Balcani.

Secondo la compagnia di assicurazione, che rifiuta le accuse di razzismo, questi automobilisti presentano un rischio di sinistro troppo elevato.

La Mobiliare ha confermato la notizia pubblicata mercoledì dal giornale Blick, secondo la quale accetta ormai solo clienti di 28 nazionalità per la sua assicurazione veicoli a motore – che comprende responsabilità civile, danni e infortunio.

Si tratta dei cittadini dell’Europa centro-occidentale, oltre che Stati uniti, Canada e Australia.

Persone di altre nazionalità sono accolte solo quando la società già conosce il richiedente, perché ha stipulato in precedenza un’assicurazione, eventualmente anche in altro ambito.

Giovani dei Balcani nel mirino

In pratica rimangono quindi esclusi i cittadini di tutta l’Europa orientale, oltre la linea Germania-Austria-Italia, a cominciare dalla categoria molto folta in Svizzera dei giovani balcanici.

Proprio quest’ultimo gruppo è da mesi alla ribalta delle cronache perché all’origine di un numero di incidenti stradali percentualmente più elevato rispetto alla media, in particolare di incidenti dovuti a guida spericolata.

La Mobiliare ricorda che un giovane automobilista originario dei Balcani presenta un rischio da 2,5 a 3 volte superiore a quello di uno svizzero della stessa età.

Da notare che anche altre compagnie assicurative hanno già inserito i cittadini dell’Europa dell’Est e dei Balcani in categorie con premi più alti.

Il 1° agosto scorso, ad esempio, la Generali ha annunciato forti aumenti (fino al 30 per cento) dei premi per i conducenti esteuropei.

Selezione dei clienti

Negli ultimi anni il numero di sinistri è fortemente aumentato in Svizzera, con conseguente aumento dei premi, scrive la Mobiliare. Ciò nonostante i costi sono rimasti superiori ai ricavi.

Da due anni a questa parte la compagnia, una delle principali del paese, non accetta quindi più di stipulare una polizza con tutti gli interessati.

Per stabilire se accogliere un nuovo cliente la Mobiliare si basa sulle statistiche, che mostrano «interessanti differenze»: auto potenti provocano in media più incidenti di modelli più piccoli, giovani donne meno che giovani maschi e auto in leasing più di quelle acquistate.

Si ravvisano inoltre disparità a seconda della nazionalità e addirittura del cantone di residenza.

Fino all’introduzione di un sistema tariffario individuale, previsto nel 2005, la Mobiliare ha quindi deciso di evitare di stipulare contratti con persone di nazionalità a rischio.

«Questa misura contribuisce ad evitare che i premi aumentino di continuo anche per i clienti che non provocano danni», scrive la compagnia con sede a Berna.

Discriminazione?

La Mobiliare è convinta della legalità della sua prassi.

Non è dello stesso avviso la consigliera nazionale lucernese Cecile Bühlmann, vicepresidente della Commissione federale contro il razzismo.

«Cancellare o rifiutare un’assicurazione sulla base del paese di origine è discriminatorio», sostiene la parlamentare del Partito ecologista.

Il collega di partito e di parlamento Daniel Vischer (ZH) parla di una «stridente discriminazione» che contribuisce a creare in modo unilaterale una categoria di capri espiatori.

Per Beat Krieger, dell’Associazione svizzera d’assicurazioni (ASA), è invece lo stesso mercato a chiedere tariffe in relazione a categorie a rischio.

I clienti sono sempre meno propensi a sovvenzionare gli altri gruppi, ha spiegato Krieger al Blick.

Altre soluzioni possibili

Secondo Marcel Niggli, professore di diritto a Friburgo e specialista della norma anti-razzismo, per stabilire se vi è discriminazione occorre valutare se l’assicuratore può presentare motivi fondati per la sua prassi restrittiva.

Concretamente la Mobiliare deve essere in grado di dimostrare, sulla base di analisi statistiche, che il rischio rappresentato da automobilisti dei Balcani è troppo elevato per la compagnia, ha spiegato il giurista all’ats.

A suo avviso il fatto che l’assicurazione responsabilità civile sia obbligatoria non è decisivo, fino a quando un cliente ha la possibilità di ricorrere ad altre compagnie.

Per il governo tutto in regola

L’argomentazione di Niggli è analoga a quella fatta propria in settembre dal Consiglio federale in una risposta ad un atto parlamentare di Josef Zisyadis.

Il deputato vodese chiedeva al governo di intervenire per impedire agli assicuratori di fissare premi in funzione della nazionalità del conducente.

Secondo l’esecutivo non è lecito parlare di discriminazione se il criterio statistico viene applicato a tutte le nazionalità, e non soltanto a certune.

swissinfo e agenzie

La Mobiliare ha deciso di accettare, perlomeno fino all’estate prossima, solo clienti provenienti da 28 nazionalità (Europa occidentale, Stati uniti, Canada e Australia), escludendo i conducenti dell’Europa dell’Est.
Diverse altre compagnie di assicurazione impongono premi più alti ai cittadini dell’Europa orientale e, in particolare, dei Balcani.
I giovani conducenti provenienti dai Balcani presentano un rischio di indicente da 2,5 a 3 volte superiore a quello di automobilisti svizzeri della stessa età.

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