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Depenalizzare la canapa? Una questione controversa

In Svizzera il consumo di cannabis è ormai un fenomeno di massa Keystone

L'iniziativa popolare «Per una politica della canapa che sia ragionevole e che protegga efficacemente i giovani» riapre il dibattito sulla depenalizzazione del consumo di cannabis.

Fino a pochi anni fa, la Svizzera sembrava avviarsi senza troppi clamori verso una depenalizzazione del consumo di canapa. Nell’autunno del 2000 il governo federale aveva approvato un progetto di revisione della legge sugli stupefacenti che comprendeva il principio della depenalizzazione.

Quella decisione era in sintonia con l’atteggiamento pragmatico e liberale assunto negli anni Novanta dalla Confederazione nell’ambito della politica della droga. Le posizioni più estreme sia in senso proibizionista, sia in senso liberale erano state nettamente respinte dalla popolazione nelle due votazioni sulle iniziative «Gioventù senza droga», nel 1997, e «Droleg», nel 1998

Attorno alla depenalizzazione del consumo di cannabis sembrava coagularsi un consenso maggioritario, a cui aderiva non solo la sinistra, ma anche parte dello schieramento borghese. Questo consenso muoveva dalla costatazione che il consumo di cannabis è ormai un fenomeno ampiamente diffuso nella società elvetica – almeno un giovane su tre ha già fumato uno spinello – e questo nonostante la sua illegalità.

Dalla tolleranza allo scetticismo

Nel corso degli anni Novanta, molti cantoni hanno del resto praticato una politica piuttosto tollerante verso il consumo di cannabis. Per qualche tempo, in Svizzera era possibile acquistare senza grossi problemi marijuana nelle decine di canapai sorti in varie località del paese. Anche molti agricoltori avevano scoperto le possibilità di guadagno accessorio legate alla coltivazione della pianta.

L’atteggiamento tollerante privo di basi legali chiare, che ha condotto tra l’altro a un vero e proprio turismo della canapa nelle zone di frontiera, e la pubblicazione di studi che mettevano in guardia dai rischi della cannabis per la salute psichica, hanno tuttavia contribuito a far crescere il fronte degli scettici nei confronti della depenalizzazione.

Nel 2003 e nel 2004 questo fronte ha ottenuto un’importante vittoria nel Consiglio nazionale, complice forse il timore di una parte dei deputati che la depenalizzazione diventasse un tema di campagna elettorale. La camera bassa del parlamento elvetico si è rifiutata per due volte di entrare in materia sulla revisione, affossando il progetto governativo.

Il lancio dell’iniziativa

Il fallimento della depenalizzazione non ha tuttavia fatto desistere i suoi fautori, forti tra l’altro dell’appoggio dato al progetto dal Consiglio degli Stati. Nel luglio del 2004 un comitato interpartitico ha lanciato un’iniziativa popolare.

L’iniziativa, consegnata nel febbraio 2006 alla Cancelleria federale, vuole depenalizzare il consumo e la coltivazione di canapa per uso personale, conferendo nel contempo alla Confederazione il compito di regolarne la produzione, l’importazione, l’esportazione e il commercio.

La Confederazione è inoltre chiamata a prendere la misure necessarie per garantire la protezione della gioventù. Ogni forma di pubblicità in favore della vendita e del consumo di canapa è vietata.

Il no del governo e del parlamento

Pur ricalcando una posizione che otto anni fa era stata fatta propria dal governo, l’iniziativa sulla canapa è oggi avversata dal Consiglio federale. Contro la proposta si è espresso anche il Consiglio nazionale, con 117 voti contro 73 e 10 astensioni.

L’opposizione all’iniziativa è venuta soprattutto dall’Unione democratica di centro, dal Partito popolare democratico e da buona parte del Partito liberale radicale. Favorevoli invece la sinistra e i Verdi.

Al Consiglio degli Stati invece il no è stato deciso di stretta misura, con 19 voti contro 18 e 4 astensioni. La camera alta, già favorevole in passato alla depenalizzazione, ha espresso in questo modo il disappunto per la mancata disponibilità della camera bassa a discutere un controprogetto indiretto all’iniziativa.

La commissione della sanità del Consiglio degli Stati aveva infatti avanzato una proposta di compromesso che prevedeva la depenalizzazione del consumo di canapa per i maggiorenni. L’analoga commissione del Nazionale si è però rifiutata di entrare in materia.

swissinfo, Andrea Tognina

L’iniziativa popolare «Per una politica della canapa che sia ragionevole e che protegga efficacemente i giovani» chiede che il consumo, il possesso, l’acquisto e la coltivazione di cannabis per il consumo personale non siano punibili.

La Confederazione dovrebbe emanare disposizioni sulla produzione, l’importazione, l’esportazione e il commercio di cannabis e adottare provvedimenti adeguati per proteggere i giovani dagli abusi della sostanza.

La pubblicità per la cannabis e il suo consumo sarebbe proibità

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