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Democrazia diretta in Svizzera

I giovani chiedono il diritto di voto per i sedicenni

Anche molti di loro potrebbero ottenere il diritto di voto Keystone

Associazioni giovanili e sezioni giovanili di PS, PLR e PPD rivendicano il diritto di voto e di eleggibilità già a 16 anni. Nella sessione di giugno il Nazionale discuterà una proposta in questo senso.

Nella vita di tutti i giorni e, soprattutto, in una società in rapida evoluzione come quella odierna, gran parte dei giovani tra i 16 e i 17 anni sono già abituati a prendere decisioni importanti per il proprio futuro.

Anche in politica avrebbero perciò tutte le carte in regola per esprimere con facoltà di giudizio le loro opinioni. Questa la tesi della consigliera nazionale socialista Ursula Wyss, con i suoi 27 anni la seconda più giovane deputata alle Camere federali (dopo il deputato-contadino dell’UDC, Tony Brunner), che in marzo ha presentato un’iniziativa parlamentare volta ad abbassare il limite diritto di voto ed eleggibilità dagli attuali 18 a 16 anni.

La giovane deputata ha tuttavia dovuto constatare che tra i colleghi la sua proposta non ha riscosso grossi entusiasmi e che, in generale, le reazioni della gente in proposito sono state piuttosto scettiche.

L’obiezione verrebbe motivata, in particolare tra le persone più anziane, con l’insufficiente maturità e la scarsa partecipazione alla vita pubblica da parte dei giovani. Un rimprovero, secondo Ursula Wyss, infondato e che si potrebbe sicuramente estendere anche a molti cittadini con diritto di voto.

Piuttosto occorrerebbe offrire ai giovani maggiori opportunità di avvicinarsi al mondo della politica, che da parte sua dovrebbe levarsi di dosso quell’immagine polverosa che non aiuta certo ad interessare le nuove generazioni.

La proposta della consigliera nazionale socialista viene sostenuta da un comitato, di cui fanno parte la Comunità di lavoro associazioni giovanili svizzere, l’Associazione dei parlamenti dei giovani e le sezioni giovanili di tre dei quattro partiti di governo: socialisti, liberali-radicali e democristiani. I giovani UDC, che sostengono un’identica iniziativa nel Canton Berna, sono spaccati circa un’introduzione a livello nazionale.

Secondo il comitato, una maggiore integrazione dei giovani nel processo politico sarebbe un fatto positivo per l’intera società e rappresenterebbe un primo passo per una politica dei giovani, oggi praticamente inesistente.

L’iniziativa parlamentare della Wyss è già stata respinta dalla competente Commissione del Consiglio nazionale, che ha però proposto un’alternativa: abbassare il limite a 16 anni solo per il diritto di voto, ma non per l’eleggibilità. Un compromesso che la giovane deputata ha già dichiarato di essere disposta ad accettare.

Luca Hoderas

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