Nuove condizioni per un ritiro dell’iniziativa Sì all’Europa
Sembra sempre più probabile il ritiro dell’iniziativa favorevole all’apertura immediata di negoziati per l’adesione all’Unione europea. Il comitato promotore vuole che il parlamento approvi perlomeno il controprogetto del Partito popolare democratico.
L’iniziativa «Sì all’Europa», che ha rilanciato la delicata questione dell’integrazione europea poche settimane dopo l’approvazione degli accordi bilaterali, non verrà probabilmente sottoposta al voto popolare. Il comitato promotore sembra infatti propenso a ritirarla, anche senza l’approvazione parlamentare di un controprogetto con un calendario preciso.
Finora, i promotori dell’iniziativa si aspettavano dalle camere federali l’accettazione di un controprogetto comprendente scadenze definitive per il rilancio della domanda di adesione all’Unione europea, inoltrata nel 1992 a Bruxelles dal Consiglio federale. Secondo il segretario generale del Nuovo movimento europeo della Svizzera (NOMES), Thomas Christen, vi è una grande probabilità che l’iniziativa venga ritirata, nel caso in cui il parlamento dovesse accettare la controproposta indiretta presentata dal Partito popolare democratico (PPD).
Questo controprogetto, che rappresenta una soluzione di compromesso, non contiene un piano d’adesione con scadenze precise. Si limita invece a ribadire l’obbiettivo strategico già dichiarato dal Consiglio federale e chiede inoltre alle autorità di presentare un rapporto completo sulle conseguenze di un’eventuale adesione, come pure sulle riforme necessarie a tale scopo.
La decisione definitiva, ha sottolineato Christen, verrà comunque adottata dal comitato promotore solo in seguito alle vacanze estive. Il dibattito parlamentare dovrebbe invece riprendere nella sessione autunnale delle camere, dopo che il Consiglio degli Stati aveva bocciato due settimane fa anche il controprogetto del PPD.
swissinfo e agenzie
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