The Swiss voice in the world since 1935
In primo piano
Democrazia diretta in Svizzera

Proroga del decreto Bonny: destra prudente, sinistra favorevole

La sinistra dice sì, la destra è più scettica: la proposta del Consiglio federale di prolungare di altri cinque anni il decreto in favore delle regioni periferiche divide i partiti politici.

Varato nel 1978 per sostenere il tessuto economico dell’arco giurassiano, il decreto – che prende il nome dall’ex consigliere nazionale bernese Jean-Pierre Bonny – è già stato riformulato e prorogato una prima volta nel 1995: giungerà a scadenza a metà del prossimo anno.

L’Unione democratica di centro, rispondendo alla procedura di consultazione, si è detta contraria a ulteriori manovre d’intervento da parte dello Stato, che costano quattro milioni di franchi all’anno. Per sostenere le regioni periferiche, sostiene l’UDC, lo strumento della perequazione finanziaria dovrebbe bastare.

Scettici anche i radicali, che comunque sono pronti ad appoggiare la proroga del decreto se saranno introdotti correttivi per impedire distorsioni della concorrenza. Lo Stato, secondo il PLR, dovrebbe agire facendo leva non tanto sugli aiuti finanziari, quanto sulle agevolazioni fiscali. L’opinione è condivisa dall’Unione svizzera delle arti e mestieri, secondo cui i sussidi statali finiscono col frenare lo spirito imprenditoriale.

Su posizioni diametralmente opposte il Partito socialista, fervente sostenitore del decreto, che propone di prolungare gli aiuti alle regioni periferiche non di cinque, ma di dieci anni. Il PPD, pur approvando la proroga, giudica dal canto suo che l’attuale politica di sviluppo regionale sia insufficiente e mal coordinata: ci vuole altro per evitare che le regioni alpine siano lasciate in uno stato di abbandono.

Tra i cantoni che hanno partecipato alla consultazione, Nidwaldo dice no al decreto Bonny, che considera non più adeguato alla situazione economica attuale, mentre Basilea Campagna vorrebbe che la sua validità fosse limitata all’entrata in vigore della nuova perequazione finanziaria. Il Giura, tra i beneficiari degli aiuti, ricorda che dal 1978 il decreto ha permesso la creazione nel cantone di 1’500 posti di lavoro, che salgono a 6mila nel cantone di Soletta.

In totale sono stati sono state finanziate 723 iniziative diverse per costi diretti da parte della Confederazione di 81,2 milioni di franchi, ai quali si aggiungono minori entrate fiscali valutate da uno a tre milioni di franchi all’anno. In vent’anni sono stati creati 17mila posti di lavoro: i principali beneficiari sono stati Neuchâtel, Soletta, Berna, Giura e Vaud.

swissinfo e agenzie

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR