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La natura ha ancora bisogno di avvocati?

L'opposizione al progetto dello stadio dell'Hardturm di Zurigo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, agli occhi dei liberali-radicali Keystone

Lanciata dal Partito liberale radicale, l'iniziativa popolare "Diritto di ricorso delle associazioni: basta con la politica ostruzionista. Più crescita per la Svizzera" vuole limitare il diritto d'intervento delle organizzazioni ambientaliste contro progetti edilizi.

In Svizzera, come in molti altri paesi europei, la legislazione prevede da tempi lontani un diritto di ricorso contro progetti di costruzione di immobili o di pianificazione del territorio, che non sono conformi alle norme legali. Società e cittadini possono ricorrere a questo strumento quando i loro interessi sono direttamente toccati dall’opera progettata.

Dal 1967 il diritto di ricorso è stata esteso alle associazioni attive nel campo della protezione della natura e del paesaggio. Le organizzazioni ambientaliste sono autorizzate ad intervenire anche contro progetti che non le concernono direttamente e che non ledono gli interessi di privati.

Tale regolamentazione era stata voluta dal legislatore negli anni ’60 per salvaguardare la natura di fronte all’impatto negativo dell’esplosione economica e demografica. Negli ultimi decenni, le organizzazioni ambientaliste hanno così assunto un ruolo di tutori della natura anche in campo legale.

Avvocati della natura

Sono legittimate a ricorrere solo le associazioni che perseguono scopi puramente ideali, che esistono da più di dieci anni e che si occupano della protezione della natura e del paesaggio a livello nazionale. Oggigiorno una trentina di organizzazioni riempiono questi criteri.

L’utilità del diritto di ricorso delle associazioni è stato più volte riconosciuto dalle autorità, secondo le quali questo strumento ha fornito un contribuito importante per salvaguardare l’ambiente ed applicare le norme legali in modo uniforme in tutto il paese.

Negli ultimi anni oltre il 70% dei ricorsi inoltrati dalle associazioni hanno avuto successo: i costruttori hanno adeguato i loro progetti tenendo conto dei ricorsi o in seguito alle decisioni adottate dalle autorità giudiziarie o amministrative. Il tasso di successo dei ricorsi inoltrati dai privati non superano invece il 20%.

Abusi di natura ideologica

Da alcuni anni, il diritto di ricorso delle associazioni ha suscitato però anche numerose critiche, soprattutto da parte di rappresentanti del mondo economico e degli schieramenti politici di destra e di centro-destra. Ai loro occhi, le associazioni sono intervenute in molti casi per motivi più che altro ideologici, abusando quindi del diritto di ricorso.

Le organizzazioni ambientaliste sono state inoltre accusate di aver ritardato o impedito illecitamente la realizzazione di diversi grandi progetti, a detrimento della collettività e della crescita economica.

Nel 2004, in seguito ai ricorsi inoltrati da privati e da associazioni ambientaliste contro i progetti di trasformazione dello stadio dell’Hardturm, la città di Zurigo aveva rischiato di non figurare tra le 4 città svizzere designate per ospitare i campionati europei di calcio del 2008.

Ondata di critiche

Approfittando dell’ondata di critiche lanciate in quell’occasione contro le associazioni ambientaliste, la sezione zurighese del Partito liberale radicale aveva deciso di lanciare l’iniziativa sottoposta a votazione federale il prossimo 30 novembre.

Il testo dell’iniziativa propone di escludere in futuro il diritto di ricorso delle associazioni per tutti i progetti già approvati dal popolo, dal parlamento federale o dai legislativi cantonali e comunali. A detta dei suoi promotori, i diritti accordati alle associazioni non devono poter prevalere nei confronti delle decisioni adottate tramite gli strumenti della democrazia.

Secondo il Partito liberale radicale, con queste modifiche della Costituzione federale si offrono inoltre garanzie giuridiche agli investitori, favorendo la realizzazione di progetti immobiliari e commerciali. A detta dei radicali, con i miglioramenti introdotti negli ultimi decenni alla legislazione sulla protezione dell’ambiente, il diritto ha perso buona parte della sua importanza, rispetto agli anni ’60.

Un metro quadrato perso ogni secondo

Appoggiata dal governo, l’iniziativa dei radicali non ha invece ottenuto il sostegno del Parlamento. Le Camere federali hanno ritenuto sufficienti le restrizioni al diritto di ricorso delle associazioni introdotte nel 2007, in seguito ad un’iniziativa parlamentare.

Dall’anno scorso, le organizzazioni possono esercitare il diritto di ricorso solo nei settori ambientali, che rientrano nelle competenze stabilite dai loro statuti. Le sotto-organizzazioni cantonali possono ricorrere a questo strumento solo con il consenso dell’organizzazione nazionale. Le associazioni sono inoltre tenute a partecipare in misura maggiore alle spese procedurali quando i loro ricorsi vengono respinti dalle autorità.

Durante il dibattito, i rappresentanti della sinistra e dei Verdi hanno fatto notare che i ricorsi delle associazioni costituiscono solo l’1% dei ricorsi complessivi, contro il 99% inoltrati dai privati. E che la salvaguardia dell’ambiente rimane di grande attualità in seguito alla crescente urbanizzazione del territorio: ogni secondo viene sacrificato un metro quadrato di zona verde in Svizzera.

swissinfo, Armando Mombelli

“L’iniziativa popolare «Diritto di ricorso delle associazioni: basta con la politica ostruzionista – Più crescita per la Svizzera!” è stata consegnata il 2 novembre 2004 alla Cancelleria federale.

Il testo dell’iniziativa propone le seguenti modifiche della Costituzione federale:

Art. 30a Diritto di ricorso delle associazioni (nuovo)

Il diritto di ricorso delle associazioni nelle questioni ambientali e di pianificazione del territorio secondo gli articoli 74-79 è escluso in caso di:

a. atti normativi, decreti e decisioni fondati sull’esito di votazioni popolari federali, cantonali o comunali;

b. atti normativi, decreti e decisioni dei Parlamenti federale, cantonali o comunali.

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