Batteri produttori di plastica più efficaci grazie a una scoperta svizzera
Ricercatori svizzeri sono riusciti a migliorare la cultura dei batteri che producono la plastica. Nella foto: bioplastica all'interno dei batteri (ingranditi 25.000 volte) sotto forma di palline; fuori dei batteri sotto forma di granulato grezzo.
Grazie a questa scoperta, la bioplastica potrà essere prodotta in grandi quantità. È destinata principalmente alla medicina.Il nuovo metodo è stato sviluppato dall’Istituto federale per l’approvvigionamento, la depurazione e la protezione delle acque (IFADPA) e dall’Istituto di biotecnologia dell’Università di Zurigo. Numerosi batteri conservano il carbone sotto forma di composti biodegradabili simili alla plastica. Ma finora la quantità prodotta non era sufficiente per un uso su grande scala, indica il Fondo nazionale di ricerca scientifica, partner dello studio.
I ricercatori sono ora riusciti ad aumentare la crescita dei micro-organismi. Al progetto ha collaborato un’impresa chimica che ha già messo sul mercato due tipi di plastica standardizzati. Il processo potrebbe servire a fabbricare altri prodotti, per esempio antibiotici. La bioplastica è destinata soprattutto alla medicina. Il suo grado di purezza è molto elevato, ciò che la rende facilmente degradabile nell’organismo umano. Potrà quindi servire a fabbricare vasi sanguigni artificiali, fili di sutura, protesi d’osso e perfino medicinali assunti molto lentamente dall’organismo.
La facoltà di alcuni batteri di produrre sostanze con proprietà analoghe a quelle della plastica era già stata scoperta nel 1980 all’Università di Groningen, in Olanda, dal professor Bernard Witholt, poi passato all’istituto di biotecnologia zurighese. Nel settore sono attivi in tutto il mondo diversi gruppi di ricerca.
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