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Jean Ziegler chiede l’ammissione per i rifugiati della fame

Ogni anno sono migliaia gli africani che rischiano tutto con il miraggio di una vita migliore in Europa Keystone

Jean Ziegler, relatore speciale delle Nazioni Unite per l'alimentazione, ha chiesto al Consiglio dei diritti dell'uomo di riconoscere una nuova categoria di rifugiati: quelli della fame.

Il sociologo svizzero ha inoltre criticato i paesi occidentali che promuovono i cosiddetti biocarburanti provenienti da terreni agricoli in passato destinati alla produzione alimentare.

Scioccato dalle migliaia d’immigranti clandestini africani respinti sulle coste italiane o spagnole o annegati nei tentativi di attraversamento dei mari, Jean Ziegler ha richiesto al Consiglio dei diritti dell’uomo di elaborare una nuova norma internazionale.

I rifugiati provenienti dalle zone colpite da carestia, come accaduto in Niger nel 2005, devono essere ammessi provvisoriamente, ha spiegato giovedì l’ex consigliere nazionale socialista. Non bisogna confonderli con i rifugiati economici, ha precisato, pur riconoscendo la difficoltà nel fare la distinzione.

Soltanto gli immigranti in grado di dimostrare la provenienza da un paese attraversato da una crisi alimentare saranno ammessi. Una volta terminato lo stato d’urgenza, potranno essere rinviati nel loro paese, ha indicato il relatore dell’ONU.

Jean Ziegler ha duramente denunciato la politica dei paesi europei che creano dei campi d’accoglienza nell’Africa del Nord per “esternalizzare il problema” e respingono gli immigranti o li lasciano annegare in mare, come accaduto nelle ultime settimane al largo di Malta.

Ma, ha aggiunto Ziegler, è proprio l’Europa con le sue sovvenzioni all’agricoltura a “distruggere l’agricoltura africana” per poi “criminalizzare i rifugiati della fame”‘.

Criteri precisi

La proposta ha ottenuto il sostegno dei paesi africani, asiatici e latino-americani, mentre i paesi europei temono che l’ammissione di una nuova categoria di rifugiati possa provocare una fiammata dei movimenti xenofobi, ha spiegato Ziegler. Dei diplomatici europei l’avrebbero accusato di “giocare con il fuoco”.

Durante il dibattito, la rappresentante della Svizzera Muriel Berset Kohen ha riconosciuto che “la migrazione degli africani verso l’Europa è un problema allarmante”.

“La riconoscenza di un diritto per questi rifugiati necessita di criteri obiettivi per determinare chi è minacciato a tal punto da poter ottenere l’asilo per sfuggire alla fame”, ha dichiarato.

Il ruolo dei biocarburanti

Ziegler ha accolto positivamente la richiesta di Cuba per degli studi sulle conseguenze alimentari dell’estensione delle culture per il biodiesel.

In effetti, ha avvertito il relatore ONU, il crescente sfruttamento di zucchero e mais per la produzione di biocarburante potrebbe essere all’origine di centinaia di migliaia di vittime per denutrizione in tutto il pianeta.

Ziegler ha citato l’esempio del nord e dell’est del Brasile, dove i terreni dei contadini si riducono costantemente a vantaggio di grandi piantagioni di zucchero destinate alla produzione di carburanti alternativi.

L’esperto elvetico ha quindi accusato Europa, Stati Uniti e Giappone per la loro “totale ipocrisia”: con l’obiettivo di ridurre la loro dipendenza dal petrolio, promuovono i biocarburanti ma così facendo accentuano il problema della fame nel mondo.

Malnutrizione in aumento

“La tragedia della fame non farà che amplificarsi. Queste persone sono disperate e vittime di gruppi criminali. Non è un problema di facile soluzione, ma la strategia che mira a trasformare l’Europa in una fortezza è fallita”, ha concluso il sociologo.

Secondo l’esperto svizzero, in 30 anni (1972 – 2002) il numero delle persone gravemente denutrite in Africa è quasi triplicato passando da 81 milioni a 204 milioni.

A livello mondiale, sempre secondo i dati comunicati da Ziegler, l’incubo della fame è triste realtà per 854 milioni di persone.

swissinfo e agenzie

In passato, Jean Ziegler (71 anni) è stato professore di sociologia e economia all’Università di Ginevra e alla Sorbonne di Parigi.

Socialista, è stato in Parlamento dal 1967 al 1983 e dal 1987 al 1999.

Si è fatto soprattutto conoscere, in particolare all’estero, per le sue reiterate critiche al segreto bancario svizzero.

Dal 2000 è il relatore speciale dell’ONU sul diritto all’alimentazione.

È un convinto contestatore della globalizzazione e delle sue leggi.

Giovedì, il Consiglio dei diritti dell’uomo ha discusso di un nuovo codice di condotta al quale dovranno sottostare i suoi 40 esperti e relatori.

Nella sua versione precedente, il codice era stato denunciato da diverse ONG. Secondo loro, il suo scopo era quello di imbavagliare i relatori.

Ora, la norma secondo la quale tutte le procedure nazionali debbano essere terminate prima che i relatori ONU possano intervenire è stata abrogata.

Da parte sua, Jean Ziegler ha rilevato che l’adozione del nuovo codice potrebbe rinforzare la legittimità degli esperti dell’ONU rendendo più chiara la loro missione.

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