
Si chiama mom la proteina che addormenta i geni

Ricercatori del Friedrich Miescher Institute di Berna hanno isolato una proteina che controlla il meccanismo di espressione dei geni nelle cellule.
Non tutti i geni presenti nel DNA di piante, animali e uomini sono attivi. Alcuni sono addormentati, in gergo si dice “silenziati”, e non interagiscono con la cellula che li contiene. Il silenziamento dei geni è un processo indispensabile per lo sviluppo dell’organismo.
Quando le cellule di un embrione umano si specializzano e danno origine ai diversi tessuti, tutti i geni del loro DNA vengono disattivati, tranne quelli necessari per la crescita del tessuto specifico di cui fanno parte. Le cellule della nostra pelle, per esempio, contengono anche le informazioni genetiche necessarie per formare le ossa, ma queste informazioni sono bloccate, non possono esprimersi.
Il meccanismo del silenziamento, però, non sempre funziona come dovrebbe. A volte, geni che sono necessari per il corretto funzionamento dell’organismo si addormentano per errore. Diverse malattie, come la sindrome dell’x fragile, sono dovute a disfunzioni di questo tipo.
Fino ad ora si pensava che il blocco dei geni avvenisse per mezzo di piccole molecole, i gruppi metile, che aderiscono alla catena del DNA e, apparentemente, ostacolano la sua attività. Ora, però, Paolo Amedeo e i suoi colleghi del Friedrich Miescher Institute di Berna hanno scoperto che il silenziamento è indipendente dalla presenza dei gruppi metile ed è invece controllato da una proteina, che hanno chiamato “mom”. I risultati del loro studio sono stati pubblicati sulla rivista Science.
Analizzando il DNA di una pianta, l’Arabidopsis thaliana, i ricercatori svizzeri hanno individuato un gene coperto di gruppi metile, ma ciò nonostante attivo. Confrontando quell’esemplare di Arabidopsis con altri che presentavano lo stesso gene silenziato, hanno stabilito che la vera responsabile del blocco è la proteina “mom”.
La scoperta avrà conseguenze importanti in campo medico, nello studio delle malattie provocate da un errore di silenziamento e in campo biotecnologico. Spesso, infatti, gli organismi transgenici manifestano una sorta di crisi di rigetto nei confronti del gene estraneo trapiantato nel loro DNA e lo bloccano.
Maria Cristina Valsecchi, Berna

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