Slavina sulle piste a Davos: tre morti
Tre sciatori sono stati travolti e uccisi da una valanga ieri nella regione di Davos, poco dopo mezzogiorno. Si tratta della più grave disgrazia del genere quest'inverno in Svizzera.
Due ginevrini e un tedesco sono stati travolti e uccisi da una valanga lunedì nella regione sciistica di Parsenn, a nord di Davos. Il figlio della vittima tedesca è riuscito a districarsi da solo dalla massa nevosa ed è stato ricoverato in elicottero a Davos.
A far partire la valanga – ha indicato la Procura pubblica grigionese – sono stati con ogni probabilità i due tedeschi, che avevano lasciato le piste segnalate nei pressi della stazione d’arrivo della sciovia del «Maierhofer Tälli», nonostate gli avvertimenti sui pericoli di slavine.
La valanga si è staccata alle 12.07, mentre il più giovane dei due stava cercando di recuperare uno sci perso nella neve fresca, a circa 2600 metri di quota. Padre e figlio sono stati trascinati a valle. Il primo è stato ritrovato morto circa 80 metri più in basso sotto mezzo metro di neve. Il figlio, non completamente sepolto, è
riuscito a liberarsi da solo.
La grossa valanga è rovinata a valle per circa 350 metri e ha investito la pista battuta e segnalata, travolgendo due sciatori svizzeri di Ginevra. Uno è stato trovato dai cani da valanga due ore e mezzo dopo, l’altro tre ore dopo. A causa della forte ipotermia i medici dell’ospedale di Davos non sono più riusciti a
rianimarli.
La procura pubblica grigionese ha aperto un’inchiesta. La disgrazia porta a sette morti il bilancio delle vittime delle valanghe quest’anno e a 12 quello dall’inizio della stagione invernale.
Il bollettino dell’Istituto federale per lo studio della neve e delle valanghe di Davos segnalava lunedì un pericolo «marcato» di slavine (grado 3 su cinque nella scala europea del pericolo di valanghe) per il nord e il centro dei Grigioni. Particolarmente a rischio «i pendii ripidi esposti da Ovest a Nord sino a Sud Est al disopra dei 2000 metri circa».
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