Prospettive svizzere in 10 lingue

Sentenza CEDU, la politica climatica della Svizzera viola i diritti umani 

anziane che esultano alzando le braccia al cielo
Le Anziane per il clima festeggiano la sentenza a loro favore della Corte europea dei diritti umani il 9 aprile 2024. JEAN-CHRISTOPHE BOTT/© KEYSTONE / JEAN-CHRISTOPHE BOTT

La Corte europea dei diritti umani (CEDU) di Strasburgo ha dato ragione martedì all'associazione "Anziane per il clima" e ha condannato la Svizzera per aver violato i diritti umani in ambito ambientale. Una sentenza senza precedenti che farà giurisprudenza nel mondo. 

“Oggi è un giorno di gioia, di sollievo e di emozioni fortissime”, afferma a SWI swissinfo.ch Norma Bargetzi-Horisberger, dell’associazione svizzera Anziane per il climaCollegamento esterno, presente a Strasburgo. 

Otto anni dopo aver iniziato una battaglia legale contro il proprio Paese, accusato di non fare abbastanza per contrastare il riscaldamento globale, le donne di 64 anni e più riunite nell’associazione possono festeggiare.  

Martedì, la Grande Camera della Corte europea dei diritti umani (CEDU) ha accolto il loro ricorso e ha condannato la Svizzera per aver violato il diritto al rispetto della vita privata e familiare (articolo 8 della Convenzione europea dei diritti umani).

Altri sviluppi

Altri sviluppi

Newsletter

Abbonatevi alle nostre newsletter gratuite per ricevere i nostri articoli.

Di più Newsletter

La sentenza odiernaCollegamento esterno è senza precedenti. È la prima volta che la CEDU condanna uno Stato per mancanza di iniziative contro il cambiamento climatico, legando la tutela dei diritti umani al rispetto degli obblighi ambientali. 

“Per la prima volta, un tribunale internazionale riconosce che i diritti umani includono il diritto alla protezione del clima”, dice Anja Grada del movimento Sciopero per il clima. “Risulta chiaro che la politica climatica svizzera viola i diritti umani più fondamentali”. 

La sentenza è l’evidente conferma che “gli Stati hanno l’obbligo di proteggere i loro cittadini e le loro cittadine dai cambiamenti climatici e di salvaguardare il loro benessere”, commenta Catherine Higham del Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment, in una email a swissinfo.ch.

un anziana donna discute con una ragazza
Rosmarie Wydler-Waelti, copresidente delle Anziane per il clima, parla con l’attivista per il clima Greta Thunberg dopo la sentenza della Corte europea dei diritti umani, il 9 aprile 2024. KEYSTONE/© KEYSTONE / JEAN-CHRISTOPHE BOTT

“Lacune critiche” nella politica climatica svizzera 

Siofra O’Leary, presidente della CEDU, ha affermato che la Svizzera non ha attuato politiche nazionali sufficienti per far fronte al cambiamento climatico, come previsto dall’Accordo di Parigi sul clima. 

La giudice ha constatato numerose “lacune critiche” nel processo elvetico di messa in atto di un quadro normativo adeguato. Tra queste, l’incapacità di quantificare le emissioni di gas serra che il Paese può ancora emettere per limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali.

>> Leggi: Ecco come dovrebbe essere una Svizzera senza emissioni di carbonio nel 2050

“Per la prima volta, un tribunale internazionale riconosce che i diritti umani includono il diritto alla protezione del clima”.

Anja Grada, Sciopero per il clima

La CEDU si è pronunciata anche su altri due casi. Ha giudicatoCollegamento esterno irricevibile quello presentato da un gruppo di giovani portoghesi contro il proprio Stato e altre 31 nazioni, tra cui la Svizzera. Stessa conclusioneCollegamento esterno per l’azione legale intentata dall’ex sindaco del Comune francese di Grande-Synthe, che chiedeva di condannare il Governo del suo Paese per inazione climatica. 

“Ci spiace per l’esito della causa dei giovani portoghesi. Ci siamo comunque trovati in un grande abbraccio e abbiamo detto loro che la nostra vittoria è anche per loro”, afferma Norma Bargetzi-Horisberger. 

Otto anni di lotta contro la politica climatica svizzera 

Nel 2016, le Anziane per il clima avevano accusato le autorità elvetiche di portare avanti una politica climatica con obiettivi e misure insufficienti, in violazione del loro diritto alla vita. Le persone anziane sono più vulnerabili agli effetti della crisi climatica e in particolare delle ondate di calore. Stando ad alcuni studiCollegamento esterno, le donne sarebbero più colpite degli uomini.

>> Leggi: Protezione del clima: Svizzera “insufficiente”, ma meglio di tanti altri

Il Tribunale amministrativo federale e successivamente il Tribunale federale, la più alta istanza giuridica in Svizzera, avevano respinto la richiesta di adottare obiettivi più ambiziosi nella riduzione delle emissioni.

Nel 2020, l’associazione, sostenuta da Greenpeace Svizzera, si era rivolta alla CEDU per denunciare la violazione di diversi diritti sanciti dalla Convenzione europea dei diritti umani, tra cui il diritto alla vita (articolo 2) e il diritto al rispetto della vita privata e familiare (articolo 8). 

Il fatto che la CEDU avesse tenuto, nel marzo del 2023, la prima udienza pubblica della sua storia in relazione a una causa climatica, aveva fatto ben sperare. Ma nemmeno le persone più ottimiste dell’associazione – oggi più di 2’500 donne di età media di 73 anni – potevano immaginare un esito positivo come quello odierno.

Contenuto esterno

“Un precedente dalle conseguenze importanti” 

La sentenza della CEDU è vincolante e non appellabile. Questo significa che la Svizzera è tenuta a rispettarla. Spetterà al Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa controllare le misure che la Svizzera adotterà per rimediare alle sue carenze.

“Si tratta di una sentenza importante e accuratamente dettagliata, che obbliga la Svizzera a prendere provvedimenti”, conferma all’agenzia Keystone-ATS Alain Chablais, il rappresentante del Governo svizzero presso la CEDU.

“Si tratta di una sentenza importante e accuratamente dettagliata, che obbliga la Svizzera a prendere provvedimenti”.

Alain Chablais, rappresentante svizzero presso la CEDU

“Ci aspettiamo che il Consiglio federale e il Parlamento facciano tutto il possibile per raggiungere l’obiettivo globale di limitare l’aumento della temperatura a 1,5 °C”, dichiara Jonas Kampus dello Sciopero per il clima, citato in una nota.

“La Svizzera deve finalmente agire”, scrive il WWF su X/Twitter. Quella delle Anziane per il clima è una vittoria per tutte le generazioni, secondo l’organizzazione ambientalista. “È un precedente dalle conseguenze rilevanti”.

Conseguenze a livello globale

Per Joana Setzer del Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment, la vittoria nel caso delle Anziane per il clima ha un’importanza “monumentale”.

“La storica sentenza della CEDU non solo stabilisce un precedente nel diritto ambientale e climatico, ma evidenzia anche un cambiamento epocale nel panorama giuridico globale relativo ai cambiamenti climatici”, indica a swissinfo.ch. 

La sentenza ha un influsso diretto sui 46 Stati membri del Consiglio d’Europa. Le sue ramificazioni si estendono però anche a livello globale, secondo Joana Setzer.

Il verdetto, dice “costituisce un punto di riferimento cruciale per i tribunali di tutto il mondo nell’interpretazione degli obblighi degli Stati in materia di diritti umani per quanto riguarda l’azione per il clima”.

La presidente della Confederazione Viola Amherd si è detta sorpresa per il verdetto odierno della Corte europea dei diritti umani (CEDU) contro la Svizzera. La sostenibilità, la biodiversità e l’obiettivo “zero emissioni nette” sono “molto importanti” per il Paese, ha dichiarato a Vienna, a margine della sua visita in Austria.

Per la copresidente del Partito socialista, Mattea Mayer, citata in un comunicato, la sentenza della CEDU è uno schiaffo al Consiglio federale e alla sua incapacità di agire sul cambiamento climatico.

Sulla stessa lunghezza d’onda, Lisa Mazzone, presidente del Partito ecologista, parla di un “biasimo” per la Svizzera. “Il verdetto avrà ripercussioni politiche e giuridiche”, ha detto.

Philippe Nantermod, vicepresidente del Partito liberale radicale, ritiene invece che spetti alle autorità elette democraticamente definire l’agenda politica degli Stati sulle questioni climatiche, non ai giudici.

Anche secondo Nicolò Paganini, deputato in Parlamento del Centro, la sentenza della CEDU non rispetta la democrazia diretta. È il popolo, e non il Parlamento, ad aver respinto la legge sul CO2 nel 2021, ha ricordato.

L’Unione democratica di centro, il principale partito a livello nazionale, non usa mezzi termini. La sentenza della CEDU è “scandalosa” e “inaccettabile” e come conseguenza la Svizzera deve uscire dal Consiglio d’Europa, si legge in un comunicato.

Fonte: Keystone/ATS

Altri sviluppi

Dibattito
Moderato da: Luigi Jorio

Cosa sta facendo il vostro Paese per proteggervi dagli impatti del cambiamento climatico?

La Corte europea dei diritti umani ha condannato la Svizzera per aver violato i diritti fondamentali in relazione al clima. Ritenete che il vostro diritto a un ambiente sano sia rispettato?

6 Mi piace
14 Commenti
Visualizza la discussione

A cura di Balz Rigendinger

Altri sviluppi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR