Il Tribunale federale sospende la fusione dei comuni in Capriasca

La fusione di sei comuni della Capriasca è per il momento sospesa. Lo ha sentenziato il Tribunale federale, accogliendo il ricorso presentato dal municipio di Sala Capriasca, che si oppone alla decisione di fusione coatta del Gran consiglio ticinese.
La fusione dei sei comuni ticinesi della Val Capriasca è per il momento sospesa. Lo ha deciso il Tribunale federale, accogliendo il ricorso di Sala Capriasca contro la decisione di fusione coatta del Gran consiglio ticinese.
Ciò che gli oppositori della fusione in Capriasca non avevano ottenuto con il referendum contro la decisione del Gran consiglio lo hanno ora raggiunto, almeno temporaneamente, per via giuridica.
Lo scorso 24 settembre la maggioranza dei votanti ticinesi aveva in effetti accettato la fusione dei sei comuni della Val Capriasca in un nuovo comune di Capriasca. I cittadini del cantone erano stati chiamati alle urne a seguito di un referendum lanciato in agosto da un gruppo interpartitico, dopo la decisione di fusione coatta da parte del Gran Consiglio il 6 giugno 2000.
Immediatamente dopo la decisione gran consigliare, il comune di Sala Capriasca – che in una precedente votazione consultiva fra i comuni nella valle si era espresso contro la fusione – aveva però inoltrato un ricorso di diritto pubblico contro la decisione presso il Tribunale federale. Ora la corte ha deciso la sospensione della fusione.
Anche altri quattro comuni coinvolti nel processo di fusione si sono espressi a favore della richiesta di effetto sospensivo contenuta nel ricorso: Cagiallo, Vaglio, Roveredo Capriasca e Tesserete, precisa il presidente della prima corte di diritto pubblico del Tribunale federale.Il silenzio del Comune di Lopagno è stato interpretato come rinuncia a invocare tale diritto, prosegue il giudice. Luce verde alla richiesta di Sala Capriasca anche da parte del Consiglio di Stato.
swissinfo e agenzie

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