Preoccupazione per l’esodo di giovani calciatori

L'Associazione svizzera di football (ASF) è preoccupata per il fatto che i giovani talenti elvetici sono attratti all'estero dalle squadre d'elite europee.
L’allarme giunge mentre è entrato in vigore un regolamento internazionale che dovrebbe proteggere i calciatori minorenni.
Secondo l’ASF, circa 30 giocatori svizzeri sotto i 18 anni hanno firmato dei contratti con società straniere – e il loro numero è in crescita.
L’ultimo giocatore ad essere partito per l’estero è il 17enne difensore Jonas Elmer, sottratto al Grasshoppers di Zurigo dal Chelsea di Londra, campione inglese in carica.
Sulla base di un contratto triennale Elmer, che ha fatto parte della selezione nazionale under 17, giocherà nella seconda squadra del Chelsea e continuerà la sua educazione in Gran Bretagna.
Per Hansruedi Hasler, direttore tecnico dell’ASF, il caso di Elmer è sintomatico di un problema che sta diventando incontrollabile.
«I giovani giocatori non guardano al futuro, ma si concentrano sulla loro situazione attuale», osserva Hasler a colloquio con swissinfo. «Se un giocatore riceve un’offerta molto attraente a 16-17 anni, è molto difficile che rifiuti… e non possiamo impedirlo se i genitori hanno deciso che è una buona scelta».
Il miraggio finanziario
Hasler afferma che i giovani giocatori tendono a guardare ai soldi piuttosto che ai possibili problemi quando lasciano il paese. Molti di loro non sarebbero più in grado di vedere le opportunità che si presentano in Svizzera perché accecati dalla prospettiva di futuri contratti a sei cifre.
«Ci sono ottime opportunità di allenamento per giovani giocatori qui in Svizzera. E spesso quando i 16-17enni si trasferiscono all’estero incontrano molte difficoltà. Magari entrano in una squadra di alto livello, ma la formazione scolastica ne soffre».
L’ASF raccomanda ai giocatori sotto i 18 anni di prendere in considerazione un trasferimento all’estero solo dopo almeno due anni di esperienza in club della serie A elvetica, la Super League.
«Non c’è dubbio che giocare nella Super League sia un modo migliore di fare esperienza che non ritrovarsi nella riserva del Bayern di Monaco o nel Chelsea», osserva Hasler. I giocatori che lasciano il paese rischiano di passare più tempo in panchina di quanto farebbero in patria.
Non è il primo
Elmer è solo l’ultimo di una lunga lista di giovani talenti elvetici sedotti dal prestigio e dal denaro di squadre d’elite come il Chelsea, l’Arsenal e il Bayern di Monaco. Un altro caso che aveva fatto molto discutere è il trasferimento di Johan Vonlanthen dai Young Boys di Berna al PSV Eindhoven nel 2003, all’età di 17 anni.
Il passaggio di Elmer al Chelsea – che Hasler descrive come «un classico esempio di quello che non dovrebbe succedere» – è stato annunciato poche settimane prima che entrasse in vigore un nuovo regolamento sul trasferimento di minori.
Il 1° luglio la federazione calcistica internazionale (Fifa) ha infatti messo fuori legge il trasferimento internazionale di giocatori sotto i 18 anni non accompagnati.
Hasler ritiene che il nuovo regolamento della Fifa sia un «piccolo passo» nella giusta direzione, ma avverte che per fermare l’esodo di giovani talenti sono necessarie ulteriori misure.
«In generale siamo contenti di questa regolamentazione, perché è all’età di 18 anni che un giocatore diventa indipendente e può prendere delle decisioni per il suo futuro», osserva il direttore tecnico della ASF.
«Questo fornirà una certa protezione ai giovani calciatori… ma non risolverà il problema fondamentale. L’ASF dovrà intensificare gli sforzi per convincere i giocatori e i loro genitori che è meglio non lasciare troppo presto la Svizzera».
Riempire i vuoti
Forse Hasler non riuscirà a fermare l’esodo di giocatori vero le squadre estere. Intanto ha però elaborato un piano per riempire i vuoti che questi lasciano dietro di sé.
L’ASF ha cominciato a collaborare con l’Organizzazione degli svizzeri all’estero per scoprire giovani giocatori di nazionalità svizzera nati all’estero.
«Circa 600’000 svizzeri vivono all’estero. Pensiamo che tra di essi ci debbano essere numerosi giovani che giocano bene a calcio», osserva Hasler.
La prima fase della campagna comincerà in settembre, con la pubblicazione di un articolo di Köbi Kuhn, allenatore della nazionale elvetica, nella «Rivista svizzera», il periodico distribuito fra gli svizzeri all’estero. L’ASF spera di poter invitare un gruppo di giocatori per un campo introduttivo di allenamento l’anno prossimo.
swissinfo, Ramsey Zarifeh
(traduzione: Andrea Tognina)
Il nuovo regolamento della Fifa sancisce che il trasferimento internazionale è ammesso solo se i giocatori sono sopra i 18 anni.
La regola non si applica se i genitori del giocatore si trasferiscono nel paese della nuova squadra «per ragioni non legate al calcio».
La Fifa permette tuttavia il trasferimento di giocatori tra i 16 e i 18 anni all’interno dell’Unione europea, purché la nuova squadra offra un allenamento adeguato e la possibilità di continuare la formazione scolastica.

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