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Un passo avanti nella lotta contro la malaria

La malaria uccide ogni anno oltre un milione di persone swissinfo.ch

Scienziati svizzeri, australiani e della Papua Nuova Guinea, hanno raggiunto risultati significativi nella ricerca verso un vaccino contro la malaria. I primi risultati sperimentali danno adito a speranze per quei 300 milioni di persone che ogni anno contraggono la malattia.

L’Istituto di medicina tropicale di Basilea ha preso parte ai test, svolti in Papua Nuova Guinea, del vaccino sviluppato in Australia. In seguito ai tentativi riusciti sugli adulti, circa 120 bambini di un’area remota della Papua nuova Guinea sono stati selezionati per i test.

“Questi bambini sono stati osservati per circa due mesi per vedere se avessero il parassita nel loro sangue”, ha detto il dottor Blaise Genton, un epidemiologo e specialista in medicina tropicale che lavora a Basilea e Losanna.

“Abbiamo costatato che il preparato è efficace e che riduce del 60 per cento la presenza del parassita nei bambini vaccinati. Il confronto con quelli che hanno ricevuto un placebo lo conferma. Fino a questo momento è il miglior risultato ottenuto con un vaccino contro la malaria nei test”

La risposta immunitaria

Il vaccino sperimentale utilizzato, consiste in tre proteine diverse, altrimenti dette antigeni, che provocano una risposta immunitaria. I test hanno dimostrato per la prima volta che il vaccino ha un effetto specifico su un particolare genere di parassita malarico.

Genton ha inoltre ricordato che i vaccini basati su una miscela di proteine devono comunque essere ulteriormente sviluppati per mettere fuori combattimento tutti i generi di malaria.

La malaria uccide ogni anno oltre un milione di persone e tocca circa il 40 per cento della popolazione mondiale, principalmente nei paesi in via di sviluppo. La maggior parte dei decessi da malaria infantile tocca i bambini sotto i cinque anni.

Non si sa ancora con che efficacia il vaccino sperimentale agirà nei bambini più piccoli che hanno mano difese immunitarie e sono dunque più esposti al contagio. “Stiamo ancora lavorando un po’ al buio”, ha dichiarato Genton a swissinfo.

“Sappiamo che l’uomo sviluppa progressivamente alcune difese immunitarie contro la malaria. Con il progredire dell’età ci si ammala meno e il tasso di mortalità scende notevolmente. Sappiamo che c’è qualcosa nel sistema immunitario che funziona, ma non sappiamo esattamente cosa”.

L’infezione da parassita

Gli scienziati stanno concentrando gli sforzi per creare un vaccino contro la malaria che sia in grado di limitare la capacita del parassita di infettare i globuli rossi. Non eviterebbe quindi l’infezione, ma limiterebbe la gravità della malattia e aiuterebbe a evitare la morte per malaria.

Mentre i vaccini possono prevenire molte infezioni virali e batteriche, deve ancora essere sviluppato un vaccino efficace che combatta contro un parassita multicellulare, come quello che causa la malaria.

“Il vaccino contro la malaria non potrà avere un’efficacia al 95- 99 per cento, come quello contro il morbillo, perché i parassiti sono diversi dai virus” ha detto Genton. “Il parassita cercherà sempre di aggirare le risposte immunitarie del corpo infetto, per questo sarà molto più difficile sviluppare un vaccino contro la malaria e comunque questo non sarà mai efficace come i vaccini virali. Se si arrivasse ad un preparato che dimezzi i casi di malaria e riduca il numero delle morti a causa di questa malattia, allora avremmo già un passo avanti”.

Vincent Landon

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