Brasiliana simulatrice incriminata a Zurigo
Sarà perseguita penalmente brasiliana che aveva inscenato un'aggressione da parte di presunti skinhead. La Procura di Zurigo-Sihl l'ha incriminata per sviamento della giustizia.
La 26enne respinge l’accusa, indica la procura in una nota diramata oggi. Il pubblico ministero chiede una pena pecuniaria con la condizionale e una multa, oltre al pagamento delle spese giudiziarie.
Del caso si occuperà verosimilmente il giudice unico per le cause penali del distretto di Zurigo. Non si sa ancora quando si terrà il processo né se l’imputata vi comparirà.
La donna, avvocata a Zurigo, era stata trovata la sera del 9 febbraio scorso alla stazione di Stettbach con ferite superficiali su tutto il corpo, specialmente sul ventre e sulle gambe, dove era stata incisa a grandi lettere la scritta SVP, sigla tedesca dell’Unione democratica di centro (UDC). Ai poliziotti la donna aveva dichiarato di essere stata presa a pugni e a calci da tre sconosciuti, che le avevano inferto le ferite con un coltello.
La vicenda era stata portata alla ribalta il 12 febbraio dal quotidiano brasiliano “O Globo”, con tanto di foto raccapricciante, e aveva destato grande scalpore sia in Brasile sia in Svizzera. Il giornale aveva parlato di un’aggressione commessa da tre neonazisti, i quali avrebbero provocato alla donna l’aborto di due gemellini, che avrebbe avuto in grembo, in un gabinetto della stazione.
L’inchiesta aveva poi rivelato che la donna si era inventata tutto – compreso il fatto che fosse stata incinta – e che si era automutilata.
swissinfo.ch e agenzie

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