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La polizia svizzera utilizzerà la nuova tecnologia delle impronte digitali e del volto per identificare i sospetti

Impronta digitale
Un'indagine vecchia scuola che utilizza copie cartacee delle impronte digitali e una lente d'ingrandimento. Keystone / Thomas Kienzle

La polizia svizzera dovrebbe essere in grado di iniziare a utilizzare la tecnologia di "confronto facciale" insieme alle scansioni delle impronte digitali per aiutare a identificare i sospetti, dopo che il governo ha accettato di finanziare un nuovo sistema di identificazione.

L’Ufficio federale di polizia (fedpol) ha attualmente accesso a un sistema di identificazione che consente agli investigatori di confrontare le impronte digitali e palmari, ma non le immagini del volto. In passato tale sistema era considerato troppo costoso.

Ma giovedì il Consiglio federale ha chiesto al Parlamento di sbloccare 25 milioni di franchi svizzeri per l’acquisto del più recente Automated Fingerprint Matching System (AFIS2026) che offre un sistema di confronto delle impronte digitali e palmari con un modulo che consente di confrontare le immagini del volto.

“Questa identificazione è di fondamentale importanza nella lotta contro il crimine”, ha dichiarato il governo in un comunicatoCollegamento esterno.

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“Gli sviluppi tecnologici hanno cambiato le carte in tavola”, ha dichiarato il governo, aggiungendo che i tassi di riconoscimento e l’affidabilità del software sono notevolmente migliorati.

“La corrispondenza dell’immagine facciale è un metodo complementare per l’identificazione biometrica di persone e di tracce dalle scene del crimine, soprattutto quando mancano le impronte digitali o le tracce di DNA”, ha dichiarato il governo.

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Il sistema funziona come per le impronte digitali: permette agli investigatori di confrontare l’immagine di un sospetto con le immagini identificative contenute nel sistema AFIS. Altre fonti, come le foto sui documenti d’identità o sui social media, non possono essere utilizzate per il confronto.

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Il governo insiste sul fatto che non si tratta di un sistema di sorveglianza con riconoscimento facciale, per il quale non esiste una base legale in Svizzera. L’immagine facciale dei sospetti non può essere confrontata automaticamente e in tempo reale grazie alle telecamere di sorveglianza presenti nello Stato alpino.

Attualmente Fedpol elabora più di 340.000 richieste di identificazione all’anno.

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