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È morto Sigi Feigel

Sigi Feigel è morto, dopo lunga malattia, all'età di 83 anni Keystone

L'avvocato Sigi Feigel, figura di spicco della comunità ebraica elvetica, è morto sabato sera a Zurigo dopo lunga malattia. Aveva 83 anni.

Negli ultimi anni, Feigel non ha esito a criticare la politica di Israele nei Territori occupati.

Personalità particolarmente impegnata contro ogni forma di razzismo e antisemitismo, Feigel è diventato un volto noto anche al grande pubblico nella seconda metà degli anni ’90 quando la Svizzera fu attaccata all’estero per il suo ruolo nella Seconda guerra mondiale: le sue prese di posizione in difesa della Confederazione lo portarono più volte in aperto contrasto con il Congresso mondiale ebraico.

La morte di Feigel, dopo una lunga malattia, è stata confermata da Ronnie Bernheim, vicepresidente della Fondazione contro il razzismo e l’antisemitismo.

Fino a pochi giorni prima del decesso, il presidente onorario della comunità di culto israelita di Zurigo era nel pieno delle sue facoltà mentali e continuava a lottare per i suoi ideali, ha aggiunto.

Feigel sarà sepolto martedì a Zurigo e il 12 settembre avrà luogo una cerimonia funebre, ha fatto sapere Beni Witztum, segretario generale della comunità israelita della città sulla Limmat.

Coraggiose posizioni sul Medio Oriente

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha preso atto con dolore della morte di Feigel, ha detto il portavoce Alessandro Delprete. La consigliera federale Micheline Calmy-Rey esprime le sue sincere condoglianze alla famiglia del defunto.

Il DFAE intratteneva un rapporto di grande stima con l’avvocato zurighese, che aveva in particolare fatto parte della delegazione svizzera che ha partecipato alla conferenza sull’antisemitismo tenutasi in aprile a Berlino.

Secondo Delprete, Feigel si è inoltre sempre distinto per le sue coraggiose posizioni sul Medio Oriente: la sua morte rappresenta una grave perdita per tutti coloro che lottano per la pace e la tolleranza, ha aggiunto.

Una vita per la comunità ebraica

Nato nel 1921 a Zurigo da una famiglia di ebrei russi emigrati, Feigel ha vissuto in Svizzera l’ascesa del nazismo. Iscrittosi alla facoltà di diritto dell’Università di Zurigo, Feigel si impegna quale presidente degli studenti ebrei. Nel 1949 ottiene il dottorato. Lo stesso anno sposa la zurighese Evi Heim.

Intenzionato a diventare avvocato, Feigel deve attendere il 1983 prima coronare il suo sogno. Alla fine degli anni quaranta, infatti, Feigel riprende le redini della fabbrica di confezioni del suocero, ruolo che occupò per 27 anni benché all’inizio pensasse di rimanere alla guida della società per un breve periodo.

Nel 1977 Feigel vende l’azienda e si rimette a studiare per poi ottenere, nel 1983, l’agognata patente di avvocato all’età di 62 anni.

Feigel ha dedicato l’intera vita alla difesa della comunità ebraica. Di idee liberali, nei confronti degli ortodossi, ha sempre utilizzato il motto «vivi e lascia vivere». Dal 1984 al 1996 è stato membro della direzione della Federazione svizzera delle comunità israelite. Per anni ha presieduto la comunità di culto israelita di Zurigo.

Negli anni ’80, Feigel si è battuto per l’allargamento del cimitero ebraico di Zurigo, mentre negli anni ’90 si è profilato quale sostenitore della norma antirazzismo.

Moderatore nella vicenda dei fondi ebraici

Sempre durante quel decennio, Feigel ha svolto un ruolo di moderatore nella vicenda dei fondi ebraici. Negli ultimi anni non ha esito a criticare la politica di Israele nei Territori occupati.

Feigel è stato tra i fondatori di numerose fondazioni. Una di queste è la Fondazione contro il razzismo e l’antisemitismo, istituita nel 1989, il cui obiettivo è l’appoggio finanziario a quegli enti, istituzioni e personalità dell’educazione e della politica che si distinguono per il loro impegno contro la discriminazione razziale.

Per il suo impegno ha ricevuto vari riconoscimenti, tra cui il dottorato honoris causa dell’Università di Zurigo.

swissinfo e agenzie

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