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Strage al parlamento cantonale di Zugo: 15 morti

Numerose ambulanze e soccorritori di fronte al palazzo del parlamento cantonale di Zugo portano i primi aiuti alle vittime Keystone

Un folle ha esploso in mattinata di giovedì diversi colpi d'arma da fuoco sparando nel mucchio all'interno del Parlamento di Zugo. 14 politici, tra i quali tre membri del governo cantonale, sono stati uccisi. Lo squilibrato si è suicidato. Nel pomeriggio le principali autorità federali si sono recate nel cantone della Svizzera centrale.

Verso le 10.30 un individuo in uniforme da poliziotto è penetrato nel palazzo del parlamento cantonale, correndo attraverso i corridoi. Una volta nella sala dei deputati ha cominciato a sparare all’impazzata. L’uomo ha rivolto l’arma prima contro i parlamentari, poi contro membri del governo ed i giornalisti. C’è stata anche una forte detonazione, forse causata da una bomba a mano.

La polizia ha confermato che nella sparatoria sono decedute 14 persone fra i deputati del Gran consiglio ed i rappresentanti del governo cantonale. Altre 10 persone sono ferite; tra queste, 8 versano in condizioni giudicate critiche.

Anche lo sparatore è morto. Un comunicato di polizia ha reso noto che si sarebbe suicidato.

I nomi delle vittime non vengono per il momento resi noti. L’unico dato emerso è che il presidente del governo cantonale Hanspeter Uster è fra i feriti.

L’autore della carneficina è un cittadino svizzero residente nella regione di Zurigo che ha utilizzato un fucile d’assalto dell’esercito e una pistola Sigg. Nei pressi del palazzo del parlamento la polizia ha trovato una vettura con altre armi e una lettera intitolata «Giornata di furore per la mafia di Zugo».

A quanto sembra, l’atto è in relazione ad un ricorso interposto dallo squilibrato presso le autorità di sorveglianza e rifiutato in mattinata dal parlamento. Durante la sua azione criminale, il tiratore avrebbe gridato più volte chiedendo che la sua richiesta venisse nuovamente presa in considerazione.

In seguito ai gravi fatti avvenuti sono stati sospesi i lavori delle camere federali a Berna. Il presidente del Consiglio nazionale Peter Hess (originario di Zugo) ha interrotto i lavori della Camera alle 12.10. Prima di chiudere la seduta, Hess ha invitato i deputati ad un momento di raccoglimento.

Una normale giornata di lavoro

Il Gran Consiglio di Zugo, teatro della terribile carneficina, si era riunito stamane alle 08.30 per la sua seduta di settembre. Il parlamento, che conta 80 deputati, è infatti convocato ogni ultimo giovedì del mese. In agenda vi erano 18 temi da trattare e alle 15.30 era prevista per i deputati una breve gita.

Il Gran Consiglio di Zugo è attualmente presieduto dal democristiano Herbert Arnet e la sua composizione è la seguente: 27 radicali, 26 democristiani, 10 rappresentati del Gruppo alternativo, 9 UDC e 8 socialisti. La legislatura in corso giunge a scadenza alla fine del 2002 e le prossime elezioni sono in programma per l’autunno di quell’anno.

Bandiere a mezz’asta

Il Consiglio federale ha preso atto con sgomento dell’insensata furia omicida di Zugo. L’esecutivo si dice “allibito di fronte a questo terribile ed incomprensibile fatto di sangue che intacca i fondamenti del nostro vivere comune ed esprime preoccupazione per la propensione alla violenza della nostra società».

Il presidente della Confederazione Moritz Leuenberger, il presidente del Consiglio Nazionale Peter Hess e la cancelliera federale Annemarie Huber-Hotz si recheranno nel pomeriggio a Zugo, per offrire il loro sostegno alla popolazione e alle autorità del Cantone, profondamente colpite dalla strage.

Il Consiglio federale ha inoltre ordinato di mettere a mezz’asta fino a domenica sera le bandiere di tutti gli edifici della Confederazione in segno di cordoglio e solidarietà con il canton Zugo e con le famiglie delle vittime.

Tale misura viene adottata soltanto in casi eccezionali. Negli ultimi anni è stato fatto per la stage di Luxor, in Egitto, per la sciagura aerea di Halifax, in Canada, e, recentemente, per gli attentati terroristici negli Stati Uniti.

Cordoglio dal parlamento italiano

Anche la Camera italiana dei deputati e il suo presidente Pier Ferdinando Casini hanno espresso tutto il loro cordoglio alla Svizzera per «il grave episodio» di Zugo.

Ad informare l’assemblea di Montecitorio di quanto avvenuto è stato il deputato Ugo Intini. «Mi associo nell’esprimere cordoglio alla Confederazione elvetica e alle famiglie delle vittime. Esprimo piena solidarietà» ha dichiarato il presidente Casini.

I deputati ed i componenti del governo presenti in aula si sono quindi alzati in piedi ed hanno applaudito a lungo.

Già aperta un’inchiesta

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha aperto un’inchiesta. Rappresentanti della Procura federale e della polizia criminale federale si stanno recando sul luogo dell’accaduto, ha indicato all’ats il portavoce del MPC Mark Wiedmer.

swissinfo e agenzie

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